William Shakespeare nel “Mercante di Venezia”,il primo imperativo per i giornalisti è consumare le suole delle scarpe.

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il patrono dei giornalisti è  San Francesco di Sales, recuperare quella «passione» e quel «coraggio» che sono alla base di tale professione. «Consumare le suole delle scarpe»: questo è il primo imperativo per un comunicatore. Amare la verità, una cosa fondamentale per tutti, ma specialmente per i giornalisti; vivere con professionalità, qualcosa che va ben oltre le leggi e i regolamenti; e rispettare la dignità umana, che è molto più difficile di quanto si possa pensare a prima vista. Vivere con professionalità vuol dire innanzitutto comprendere, interiorizzare il senso profondo del proprio lavoro. La questione  è essere o non essere onesto con sé stesso e con gli altri. La relazione è il cuore di ogni comunicazione. Questo è tanto più vero per chi della comunicazione fa il proprio mestiere. Nel giornalismo di oggi  non è sempre facile arrivare alla verità, o perlomeno avvicinarsi ad essa. Nella vita non è tutto bianco o nero. Anche nel giornalismo, bisogna saper discernere tra le sfumature di grigio degli avvenimenti che si è chiamati a raccontare. Rispettare la dignità umana è importante in ogni professione e in modo particolare nel giornalismo, perché anche dietro il semplice racconto di un avvenimento ci sono i sentimenti, le emozioni e, in definitiva, la vita delle persone. La critica è legittima,necessaria, ma la vita di una persona ingiustamente diffamata può essere distrutta per sempre. Occorre quindi  mettersi in movimento, tornare a consumare la suola delle scarpe, uscire dalla presunzione del già saputo per cercare di capire quel che succede davvero.Tutti siamo chiamati a essere testimoni della verità che significa andare, vedere perché nella comunicazione nulla può mai completamente sostituire il vedere di persona. Alcune cose si possono imparare solo facendone esperienza. Non si comunica, infatti, solo con le parole, ma con gli occhi, con il tono della voce, con i gesti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *