Il processo alle cooperative sociali e le inutili intercettazioni.

 
scritto da Salvatore Memoli per “leCronache.it”

SALERNO – Mentre leggevo con meticolosa attenzione, prendendo gli appunti, a tarda notte, il verbale di alcune udienze penali di quel che resta del processo alle cooperative sociali, mi é tornato alla mente un episodio vissuto nella mia vita di allievo ufficiale.
Il fatto si registra e si sviluppa nei lunghi corridoi della scuola ufficiali su cui si aprivano le nostre stanze dormitori. Nella penombra della notte, uno di noi allievi prestava servizio come piantone, per annotare tutto quello che avveniva. Al turno andò un collega molto buono e piuttosto ingenuo che prendendo alla lettera la consegna dei superiori, prese ad annotare tutto quello che vedeva. Quella notte notò che un allievo alle 23.10 era entrato in bagno e ne era uscito alle 23.20. Fin qui tutto normale, ma al mattino sul brogliaccio trovammo scritto dopo l’uscita dal bagno del malcapitato, del quale si riportava nome, cognome e grado, la seguente annotazione: ore 23.30 nei bagni manca tutta la carta igienica!
Fu un ridere sarcastico e sfottente all’allievo perché maliziosamente tutti misero in relazione l’utilizzo del wc e la mancanza di tutta la carta igienica!
Misteri dei brogliacci, delle annotazioni innocenti degli eventi e… soprattutto della ironica lettura che facemmo tutti noi del corso ufficiali, attribuendo la normale mancanza di carta igienica al povero collega che per ultimo era entrato nel bagno!
Ecco, il verbale dell’esame del teste di PG accusatore di Zoccola e Savastano mi ricorda quella puntuale annotazione del piantone che nell’intento di effettuare un servizio rispondente ai fatti, fece passare per cacasotto e ladro di carta igienica il povero ultimo entrato nel wc!
Se la verbalizzazione del piantone può far ridere, il verbale della deposizione del teste PG reso al Tribunale di Salerno, fa piangere… di rabbia e di pochezza! L’operatore riferisce di oltre sei mesi d’intercettazione ambientale,con l’ausilio di una telecamera puntata( come il grande fratello) all’area antistante l’ingresso del Comune di Salerno dai locali della Questura di Salerno! Il verbalizzante si perizia pedissequamente di descrivere al fotofinish ogni scena in cui casualmente rientrano gli imputati, con un’ostinata attenzione per Zoccola e i politici che per caso passavano in quell’obiettivo amorfo, acritico, pedante e forse curioso oltre ogni buon senso giudiziario.
Anzi la lettura di queste scene quotidiane, per come sono rese, in un processo che é stato fin qui circondato da aura di rigore in tutti i momenti, appare un´ inutile perdita di tempo, inconcludente e priva di riscontri oggettivi che possono  aggiungere dignità alle prove. Per sei lunghi mesi, sono stati utilizzati importanti risorse di polizia giudiziaria, per documentare una ripetitività monotona, priva di stimoli, che si é ripetuta come un rituale di un vissuto semplice, ordinato ed ordinario, della vita cittadina, davanti al Municipio di Salerno. Che aggiunge ad un processo che vuole condannare un presunto sistema corrotto e colluso di personaggi interessati, il fatto che al mattino Zoccola ( come ogni mattina da 40 anni!), si trova davanti al Comune e in questa postazione vede passare tanta gente che conosce, saluta velocemente e che semmai lo fa con un’aria amichevole o confidenziale? Perché ci vogliono sei mesi d’intercettazione ambientale per stabilire che tra queste persone esiste un diverso legame di relazioni umane, politiche che non altera l’ufficialità delle rispettive posizioni? Che non condiziona le decisioni e la discrezionalità nella gestione di atti amministrativi! Rileggendo questo processo verbale fatto di riporto cronometrico di arrivi, partenze, spostamenti, durata delle strette di mani, di piccolo scambio di battute tra persone civili che cosa si vuole provare al Tribunale? Voglio sperare che il Tribunale  nella sua consolidata esperienza e maturità sappia valutare l’inconsistenza di questa ricerca di notitia criminis. Anzi che ripensi a questi strumenti di acquisizione di prove che portano all’ilarità, nella loro sequenza verbalizzata, come lo fu per noi la notizia della mancanza di tutta la carta igienica dopo l’accesso nel WC di un nostro collega!
Noi eravamo buontemponi, scanzonati e irriverenti
ricercatori d’ilarità, il Tribunale è una composizione seria di giurisperiti, esperti di atti, norme, interpretazioni di fatti e di deposizioni, in grado di valutare subito ciò che è utile da ciò che è amorfa liturgia processuale. Spero tanto che si chieda, in ciò sicuramente non mancherà la qualificata difesa degli imputati, quanto siano utili queste deposizioni che non rispondono a domande essenziali: quante volte in sei mesi Zoccola è stato presente davanti al Comune, quello che era un rituale mattutino di Zoccola è da mettere in relazione esclusiva con le imputazioni che riguardano lui e Savastano? Veramente un processo ad un sistema che presuppone forzature ai danni della Pubblica Amministrazione può reggersi senza la presenza come coimputata della parte politica importante che è andata tutta prosciolta?
Che dispiacere. Leggo le intercettazioni e mi vergogno che un poliziotto viene sprecato a spiare incontri casuali, irrilevanti e scollegati… finalizzando tutto alla malafede che non è provata!
Questo processo se ha come intento quello di capire e di farci capire la verità che si consuma nel palazzo al momento di affidare importanti appalti di servizi pubblici, può avere la sua importanza. Una volta che sono state ripassate bene tutte le routines delle procedure amministrative e verificato che proprio questo sistema ha permesso di fare grandi economie ai bilanci del Comune di Salerno con evidente efficienza dei servizi in aperto contrasto con quanto si registra oggi per i costi, per il personale utilizzato e per l’erba alta che si vede in città, appare chiaro che il libero convincimento di ottimi giudici deve trovare la forza di respingere tutte queste attività che non hanno arricchito il processo. È fin troppo chiaro che la sceneggiatura che si vuole accreditare dell’intera vicenda della vita ed operatività delle cooperative sociali é ben lontana dalla realtà che ha evidenziato più meriti che demeriti, più luci che ombre, autentica capacità di sopportazione di un complesso processo che ha fatto luce su tutto e che deve restituire uomini e cose alla verità, restituendogli onore e prestigio che meritano.

 

 

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