Antinfiammatori e antipertensivi: rischi dell’associazione

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Con ipertensione intendiamo quello stato patologico caratterizzato da un aumento protratto, a riposo, della pressione arteriosa sistolica o diastolica, o di entrambe. La pressione arteriosa aumenta con l’età, e circa i due terzi dei soggetti con età superiore ai 65 anni sono ipertesi, soprattutto di quella che viene definita ipertensione essenziale, ossia senza causa nota, il cui meccanismo di insorgenza non è ancora del tutto noto, ma in cui confluiscono più fattori da quello ereditario a quello ambientale. Generalmente l’ipertensione è asintomatica fino alla comparsa delle complicanze di organi specifici, con vertigini, cefalea, e affaticabilità fino a gravi sintomi cardiovascolari e neurologici. La decisione di utilizzare il trattamento farmacologico si basa sul livello di pressione arteriosa e sulla presenza o dei fattori di rischio della malattia cardiovascolare aterosclerotica.
Agli antipertensivi appartengono varie classi di farmaci, e la selezione di un farmaco o della combinazione di essi si basa su vari fattori. Il trattamento può essere con farmaci ACE-inibitori e i sartani che riducono la pressione arteriosa agendo a livello renale.
Sono proprio questi queste due classi di farmaci ad avere un’importante interazione con gli antinfiammatori, in particolar modo i FANS (farmaci antinfiammatori non steroide). Nella fascia di età tipica in cui i farmaci antipertensivi vengono maggiormente utilizzati, è facile l’impiego anche dei farmaci antinfiammatori per dolori di vario tipo e localizzazione, quali i dolori artrosici. In questa associazione è stata osservata una certa interazione negativa sotto vari aspetti. Tramite uno studio condotto da ricercatori francesi circa l’introduzione di un FANS nel regime del trattamento antipertensivo è stato osservato che l’associazione di questi comporta una intensificazione del trattamento antipertensivo. In questi casi, i pazienti trattati frequentemente con FANS dovrebbero utilizzare farmaci antipertensivi che non interferiscono con il sistema renina-angiotensina-aldosterone, come i diuretici, beta-bloccanti e calcio-antagonisti.
Un altro studio canadese ha analizzato le cartelle cliniche di un elevato numero di pazienti ipertesi, ed ha osservato come l’assunzione degli ACE-inibitori, dei bloccanti dei recettori dell’angiotensina ed i diuretici tiazidici in concomitanza con i FANS aumenta il rischio di insorgenza di insufficienza renale acuta. Il rischio della sua insorgenza aumenta ancora di più quando si utilizzano FANS ad azione prolungata o quando il paziente è in doppia terapia antipertensiva.

 

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