Elezioni/44: il PD in mezzo ad una strada !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Il titolo rappresenta bene il fatto che sta per accadere. La segreteria provinciale del PD (Partito Democratico) contrariamente a quanto ci si aspettava dovrà lasciare nel giro di pochi giorni i locali di Via Manzo occupati da decenni. E il PD sarà costretto a trasferirsi, armi e bagagli, in mezzo ad una strada; a meno che il capo (non il segretario !!) non trovi rapidamente una soluzione o almeno una ospitata temporanea in altri locali prima di cercare una sede definitiva. Ieri mattina ci sarebbe stato l’ultimatum e l’ufficiale giudiziario, nella massima segretezza, avrebbe notificato al segretario provinciale Nicola Landolfi il provvedimento di sfratto forzato. La grandeur di Vincenzo De Luca è stata battuta dalla semplicità e dalla modestia di Mario De Biase. E’ la prima sonora sconfitta del sindaco di Salerno che si è dovuto arrendere alle legittime richieste della Gramsci srl (società creata molti anni fa per la gestione del patrimonio immobiliare dell’ex PCI), adesso per la Gramsci si apre il problema di dover “riempire di contenuti” l’ampia sede che d’improvviso si è svuotata; ma per questo non c’è problema. Ve l’immaginate, voi, un segretario provinciale del partito che doveva stravincere tutto e che invece potrebbe essere costretto a posizionare la propria scrivania in mezzo ad una strada o, nel migliore dei casi, in Piazza della Concordia. Un caso unico in Italia che arriva in un momento storico per il PD salernitano e per il suo mentore  che non riesce più ad amministrare in serenità neppure il partito che, fino alle elezioni del 24-25 di febbraio, sembrava assolutamente nelle sue mani. In tanti adesso allungano lo sguardo verso i locali di Via Manzo dove presto potrebbe ritornare anche il legittimo amministratore Mario De Biase insieme a tutta la folta schiera di avversari del sindaco a cominciare dalla deputazione nazionale. Che sfizio per De Biase, se davvero riuscirà a cacciare fuori De Luca, Bonavitacola e Landolfi (solo per citarne alcuni) avrà mano libera nel dare ospitalità ai vari parlamentari D’Attorre, Vaccaro, Valiante, Saggese, Capozzolo, Iannuzzi ed a tutti quelli che mano a mano potrebbero abbandonare il “grande capo” ormai in balia di acque tempestose dopo l’abbandono di Bersani e la nuova corsa verso Renzi. Insomma potrebbe verificarsi che dai locali di Via Manzo viene sbattuto fuori il vecchio partito, quello delle cosiddette “anime morte” (termine tanto caro a De Luca), per far posto ai “rottamatori” di Renzi già in assetto di guerriglia e pronti a rifondare la stessa segreteria provinciale con Vincenzo Pedace (giovane rampollo della corrente Vaccaro) nel segno del tanto agognato cambiamento. Aveva torto il mio amico quando il 28 febbraio scorso mi telefonò per spiegarmi che il partito non sarebbe mai stato sfrattato, trascinò anche me nell’errore; difatti mai avrei creduto a quello che invece può verificarsi nei prossimi giorni, forse già prima dell’ 11 aprile quando le parti in causa si troveranno davanti al giudice che dovrà stabilire i termini per il ristoro dei crediti (alcune decine di migliaia di euro) che la Gramsci vanta nei confronti di “Landolfi e compagni”. Esulta, ovviamente, anche l’avvocato Lello Ciccone (avversario giurato di de Luca) che ha assistito la Gramsci in questa impresa quasi titanica. Nell’immaginario di molti elettori del PD, e non solo dei renziani, quella di Salerno è una segreteria provinciale che va comunque rottamata, al di là dello sfratto, e completamente rinnovata. Ha avuto la colpa di perdere le elezioni politiche in quanto ha usato il potere e l’organizzazione della macchina del partito soltanto per fini molto personalistici e vendicativi. Se poi qualcuno dei “trombati eccellenti” deciderà di parlare potrebbe essere veramente la fine di una leader-schip che per molti anni ha fatto il bello e il cattivo tempo in tutta la provincia di Salerno.

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