SAPRI. Parcheggiato da 5 giorni in rianimazione perché mancano i posti nel reparto !!!!!

 

 

Antonio Citera

SAPRI – Un vero calvario quello di D. A. S. 80enne  di Sanza che, ricoverato all’ospedale dell’Immacolata di Sapri in seguito ad una crisi respiratoria sopraggiunta dall’acuirsi di una bronchite cronica che lo accompagna da anni, da 5 giorni si ritrova suo malgrado parcheggiato nel reparto rianimazione impossibilitato a muoversi perché legato dai sensori dei monitor che costantemente lo controllano. Il suo ricovero in rianimazione è stato effettuato per far fronte alla carenza di posti del reparto di medicina, quindi l’uomo dal pronto soccorso dove si era recato è stato appoggiato momentaneamente nella rianimazione in attesa di un posto utile in reparto che a detta del primario già il giorno successivo doveva essere disponibile. Ma aimè, dopo cinque giorni il paziente in buone condizioni di salute, capace di intendere e di volere si ritrova isolato e semi intubato, quasi deportato (si fa per dire) impossibilitato a qualunque movimento fisico. Tutto questo perché?  Mancano i posti in medicina, reparto che in questo periodo e sottoposto a una ristrutturazione perimetrale  e con disponibilità di posti di molto inferiore a quella che normalmente gli compete (questo almeno quanto ci hanno dettogli stessi medici). Facciamo un  passo indietro:  Il paziente in questione, colpito da ictus celebrale qualche anno fa, per metà del corpo è semi paralizzato, precisamente la parte sinistra che stenta a muovere se non accompagnato  continuamente e costantemente da un familiare. Nonostante ciò, le sue condizioni mentali sono buone, quindi immaginate voi cari lettori, 5 giorni d’inferno  immobile sul letto  con escoriazioni sopravvenute sul gluteo sinistro dovute proprio al permanente quanto inutile fermo forzato. Detto questo ci chiediamo:  E’ possibile tutto ciò? Come si può tenere una persona bloccata su un letto solo perché i posti disponibili non sono sufficienti? Ancora, visto l’aumento delle persone che nel periodo estivo affollano la cittadina di Sapri e zone limitrofe, mete ambite di vacanzieri regionali ed extra regionali, era proprio necessario dare il LA ai lavori di ristrutturazione di un reparto tra i più popolati di tutto il nosocomio senza prendere le dovute precauzioni a riguardo?  Uno scompenso e un disagio che ricade sempre e solo sulla testa dei cittadini, vittime sempre e comunque di gestioni forzate e insufficienti di chi amministra la cosa pubblica. Bisognerebbe agire con criterio e razionalità se veramente si vuole adempiere  al pieno senso civico nella sanità come in altri settori , diritti che vengono calpestati in nome del risparmio che non c’è che, lascia il posto ancora oggi a continui sprechi e colluse e personalistiche gestioni. Una brutta disavventura dunque per il povero e incolpevole nonnino di Sanza, 5 giorni per ora (precisiamo che fino a ieri sera ancora era ricoverato in rianimazione) che ricorderà a lungo perchè hanno leso la già precaria condizione psicologica dovuta ad anni di malattia e sofferenza.

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