La Bce mantiene i tassi invariati ad Agosto

 

Filippo Ispirato

Nella riunione del mese di Agosto la Banca Centrale Europea ha mantenuto, come da aspettative, i tassi invariati. Il tasso di rifinanziamento sulle operazioni principali è rimasto a 0.15% e quello sui depositi ad un livello leggermente negativo. Vediamo nello specifico quali sono i principali punti emersi durante la riunione.

I dati preliminari di PIL  di Eurolandia, relativi al secondo trimestre sono stati inferiori alle attese, e evidenziano una perdita di posizione delle prime tre economie dell’area dell’euro: Germania, Francia e Italia, che è entrata ufficialmente in recessione tecnica.

Draghi rileva come i rischi per la crescita siano aumentati a fronte delle crescenti tensioni geopolitiche, i cui sviluppi andranno monitorati e sottolinea l’importanza di riforme strutturali nei diversi paesi membri come elemento fondamentale per la sostenibilità della crescita.

Come dichiarato dal Presidente, il principale obiettivo dell’Eurotower sarà quello di focalizzarsi principalmente sulla progressiva implementazione del pacchetto di misure, varato a giugno scorso, volte a contrastare la disinflazione, ovvero il continuo abbassamento dei prezzi, e a ripristinare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione dei benefici derivanti dalle manovre di politica monetaria all’economia reale. L’inflazione media dell’area euro è scesa, infatti, a 0.4% in luglio da 0.5% di giugno, per effetto del prezzo dell’energia, e difficilmente si scosterà dagli attuali livelli nei prossimi mesi.

Durante la riunione, inoltre, è stato annunciato che a settembre verrà introdotto il primo TLTRO, ovvero l’operazione di rifinanziamento a lungo termine delle banche condizionata all’erogazione di prestiti alle imprese, a cui probabilmente ne seguirà una seconda a Dicembre.

Dal quadro macroeconomico generale, infatti, si evidenzia una ripresa delle richieste di finanziamenti e prestiti da parte di imprese e famiglie. Secondo il Presidente Draghi le operazioni di TLTRO avranno, in questo contesto, la corretta tempistica ed espanderanno efficacemente il credito, per un ammontare che complessivamente dovrebbe essere compreso tra i €450 e €850 miliardi. Scopo di tale intervento è quello di agevolare la ripresa e gli investimenti delle imprese europee e di allentare la stretta creditizia che, negli ultimi anni ha soffocato l’economia dell’eurozona.

Si è inoltre intensificato il lavoro preparatorio necessario per l’avvio del programma di acquisto di titoli cartolarizzati (ABS): la Bce ha ribadito la propria disponibilità ad intervenire con nuove mosse espansive “non ortodosse” quali un programma di acquisto che comprenda obbligazioni di emittenti sia privati (ABS) che pubblici (governativi), evidenziando anche questo mese l’unanimità del Consiglio Direttivo affinché si mettano in atto tutte le azioni possibili a sostegno di una ripresa economica duratura.

La ripresa si mostra dunque modesta e discontinua, ma per l’Istituto di Francoforte il quadro macroeconomico resta invariato nell’attesa di valutare gli effetti delle misure varate lo scorso giugno, delle condizioni monetare divenute più accomodanti e delle operazioni di finanziamento dedicate alle imprese che partiranno il prossimo mese.

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