Nuove forme di finanziamento alle imprese: il Sud e Salerno restano ancora al palo

Filippo Ispirato

Nelle ultime settimane è stata implementata e portata a realizzazione tutta una serie di strumenti normativi, che daranno la possibilità alle piccole e medie aziende di reperire capitale all’esterno della propria struttura che si andrà ad affiancare alle forme di finanziamento più tradizionali erogate dagli istituti di credito e dalle finanziarie. Il credit crunch, ovvero la stretta creditizia, che negli ultimi anni ha soffocato il sistema imprenditoriale ed aziendale italiano, allenta un po’ la morsa grazie anche ad una serie di strumenti di finanziamento alternativi a quello tradizionale che forniscono la liquidità necessaria alle imrpese.
Si parla di mini-bond, factoring, apertura del proprio capitale sociale a un fondo di private equity o quotazione in Borsa: soluzioni molto in uso tra le grandi aziende che stanno coinvolgendo sempre più anche medie e piccole imprese, ovvero l’ossatura del sistema aziendale italiano. Gli ultimi 18 mesi sono stati contrassegnati dall’affermazione dei mini-bond, che hanno raggiunto quota 100 per un ammontare totale di 4,8 miliardi, e dal Factoring, ovvero la cessioni di crediti vantati dalle aziende a società specializzate, che dietro il pagamento del servizio, hanno la possibilità di ottenere della liquidità scontata al posto dei crediti. Anche in provincia di Salerno sono stati avviati alla fine dell’anno scorso, grazie al Decreto Sviluppo (DL n. 83 del 22.06.2012) e alle sue successive integrazioni di Settembre, una serie di progetti, promossi dalla locale Confindustria, volti a sviluppare lo strumeto dei mini bond tra le Pmi salernitane e alla promozione del factoring, in particolare verso la pubblica amministrazione. Gli obiettivi del legislatore,infatti, per facilitare l’accesso al credito delle PMI, sono:

– aprire un nuovo mercato del credito che permetta alle imprese non quotate (PMI) un più agevole accesso ai finanziamenti trovando, attraverso nuovi canali, risorse complementari alle fonti ordinarie di credito;

– rimuovere i vincoli fiscali sia per le imprese sia per gli investitori per questa nuova tipologia di approvvigionamento innovativo del credito attraverso la deducibilità degli interessi a tassi di mercato ed un regime più favorevole in tema di ritenute sui proventi

– dare agli investitori professionali, residenti e non residenti, la possibilità di investire anche nel sistema produttivo rappresentato dalla piccola e media impresa, che è la spina dorsale del sistema economico italiano.

Ci auguriamo che tali strumenti vengano adeguatamente ed opportunamente utilizzati infuturo nel meridione e nella nostra provincia, onde consentire anche al sistema imprenditoriale locale di crescere e rimenere competitivo.

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