CARDIOCHIRURGIA:Coscioni e i mali della successione

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ritorno a scrivere della cardiochirurgia salernitana e di quanto sta accadendo per la riorganizzazione di una struttura di eccellenza che da alcuni decenni è nota in tutto il mezzogiorno di questo Paese, ed anche oltre, per la sua funzionalità ai limiti della perfezione. Lo faccio dopo una lunga e doverosa meditazione perché, come ho già scritto, quando si parla di cardiochirurgia e di una eccellenza sanitaria salernitana bisogna farlo con la necessaria prudenza per non intaccare l’immagine di uno spaccato della sanità pubblica che supera ogni immaginazione e che marca ancora di più il solco incolmabile che esiste nei confronti di tutto il resto della sanità salernitana che langue, ancora, tra le miserie umane di “furbetti del cartellino” e presunti speculatori sulla salute dei pazienti. Dunque, ritorno a scrivere sulle vicende della cardiochirurgia perché ho letto, su otto pagine.it, un post che la senatrice Silvia Giordano aveva pubblicato sulla sua pagina FaceBook giovedì 1° dicembre 2016. Il contenuto del post della Giordano è la più plastica dimostrazione che spesso, anche i parlamentari di questa repubblica, scrivono senza essere bene informati o, sarebbe meglio dire, su notizie palesemente errate e fuorvianti che alcuni fasulli informatori mettono a loro disposizione. Cosa ha scritto la Giordano: “Silvia Giordano M5S: E’ questo uno dei motivi per cui voterò No al Referendum costituzionale: basta con l’accentramento del potere nelle mani dell’uomo solo al comando …. Nel piano aziendale del Ruggi, firmato dal deluchiano Cantone, è previsto lo sdoppiamento del reparto di cardiochirurgia per permettere la nomina di Enrico Coscioni a primario del neonato reparto … Poiché De Luca ha allontanato Coscioni dalla Regione per via di un’inchiesta su pressioni in sanità che lo coinvolge, il medico salernitano sarà premiato per aver acconsentito alla cacciata dal Palazzo senza batter ciglio, tipico atteggiamento di chi ha contribuito per vent’anni a fare di De Luca il ras di Salerno … E’ chiaro che il Governatore ha già abbastanza grattacapi giudiziari –tra quelli che lo riguardano personalmente e quelli in cui si è cacciato suo figlio Piero– da non potersi permettere un inquisito nel suo staff di consiglieri particolari … Ho saputo che al Ruggi stanno firmando una petizione per evitare lo sdoppiamento del reparto e la nomina di Coscioni a primario. E’ questo uno dei motivi per cui voterò No al Referendum costituzionale: basta con l’accentramento del potere nelle mani dell’uomo solo al comando.  A Salerno abbiamo avuto già modo di vedere le conseguenze della dittatura deluchiana. Non possiamo permettere che ciò avvenga anche per il Parlamento, che resta l’unica espressione di democrazia dei cittadini“. Accostare la cardiochirurgia di Salerno al referendum costituzionale mi sembra, se non altro, un modo azzardato di abbinare la politica alla sanità, anche se questo connubio è presente dovunque ed è abbastanza nocivo per la buona riuscita della sanità pubblica. Mettere le mani sulla sanità, per la politica, vuole dire acquisire bacini di voti incredibilmente corposi e fin qui starebbe anche bene; ma utilizzare la politica per demolire quelle poche cose buone che esistono nella sanità pubblica mi appare davvero scellerato. L’altra disinformazione di cui è portatrice la senatrice Silvia Giordano riguarda lo sdoppiamento della nostra cardiochirurgia; non è affatto così, la cardiochirurgia è già sdoppiata da tempo e fu voluta proprio dal prof. Giuseppe Di Benedetto, probabilmente per agevolare il cammino dirigenziale del suo pupillo, Severino Jesu, al quale assegnò una delle due sezioni. Ultima cosa errata della Giordano è l’accoppiamento tra presunta inchiesta giudiziaria a carico di Coscioni e la volontà di De Luca di sbarazzarsi di un peso molto scomodo. Molti hanno scritto in tal senso, anche il sottoscritto, sebbene avessi avanzato dei dubbi e rimandavo a successivi approfondimenti. Con il passare del tempo si sono materializzate tre situazioni: 1) Non si ha vera conoscenza di un’inchiesta a carico di Coscioni ma solo di un’inchiesta di carattere generale sulle nomine fatte dal governatore nella sanità in questi ultimi dodici mesi; 2) C’è certezza, invece, che lo stesso Coscioni è stato sentito come “persona informata dei fatti” sulla vicenda (più specificamente sulla circostanza di pressioni per fare un passo indietro, denunciata da due aspiranti primari e attribuita unilateralmente al Coscioni) ma nella sua qualità di “consigliere per la sanità” del governatore; 3) Fino a questo momento non risulta a suo carico alcun avviso di garanzia e neppure un’indagine diretta. Capisco, invece, e comprendo l’esternazione della Giordano quando parla di accentramento del potere nelle mani dell’uomo solo al comando; ma questo non c’entra assolutamente con il dr. Enrico Coscioni e che riguarda, invece, soltanto il governatore. Questo è sicuramente un rischio che bisognerebbe cercare di evitare, la concentrazione di poteri in poche mani ha verosimilmente decretato lo sfascio della sanità pubblica. Ma a voler essere sinceri fino in fondo bisogna anche precisare che, per ironia della sorte, la Giordano dimentica che l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, padre padrone di Salerno, non aveva mai messo le mani sulla sanità nella quale hanno sguazzato per decenni tutti i politici che a Salerno venivano bocciati e che a Napoli e Roma riuscivano ad accaparrarsi pesanti fette di potere. Storiche le battaglie (probabilmente anche strumentali sul piano politico) che De Luca ha condotto in questi anni contro tutti i direttori generali e i commissari della sanità provinciale, dando prova però che nei momenti decisivi è stato sempre vicino alle esigenze soprattutto per il Ruggi e della “torre del cuore” in particolare. Non lo dico io che (nel mio piccolo) sono avversario storico di Vincenzo De Luca, lo scrive lo stesso Di Benedetto nel libro-fotografico pubblicato per rievocare il ventennale della nascita della cardiochirurgia a Salerno. Ma naturalmente ogni successione porta con se mali e veleni, in ogni senso; veleni legati anche agli appannaggi conseguiti in seguito a decisioni comunque di favore;  ma di questo scriverò nella prossima puntata partendo da un post che l’anonimo “Enzo” ha inserito in calce al precedente articolo pubblicato, sempre su questo giornale, il 24 novembre scorso.

 

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