Alle origini del potere

di Angelo Giubileo

La più grave sciagura in cui è in-corsa l’arte (humana, nel senso di Heidegger) della filosofia è stata la separazione “aristotelica” e in forma meramente concettuale dei significanti linguistici “potenza” e “atto”.

Viceversa, alla stregua di quanto affermato da Parmenide, accade che, simultaneamente, l’essere è e non è possibile che non sia. Questo, significa che ogni “cosa” (o ente) è esattamente quella cosa che è esattamente possibile che sia.

L’intera natura e quindi anche il percorso evoluzionistico della storia dell’Occidente si muove secondo questa che potremmo considerare un’eterna linea di continuità; tanto che, giunto al termine dello stesso percorso, il pensiero nietzschiano ha usato l’espressione “volontà di potenza” significando che la volontà che accade, e quindi è, sia essa stessa una possibilità o meglio quella possibilità che essa stessa sia e è.

Ho ritenuto che tutto quanto questo detto fosse una premessa necessaria ai fatti “politici” che accadono anche nel presente mondiale della globalizzazione. L’uscita, per così dire lunga, dal secondo conflitto mondiale in effetti pare abbia cancellato la memoria (e il memoriale) di quanto nei millenni è accaduto al de-stino (intorno alla stare dell’essere e l’essere dello stare medesimo) dell’umanità, che emerge in forma definitiva (dell’arte della filosofia) dalla “separazione” di cui al detto di Anassimandro e ancor prima, a Oriente, dai più antichi resoconti in forma scritta dei Veda.

Oggi, il nostro destino è ancora questo, cosiddetto, della democrazia. Ovvero, la possibilità che nel presente e nel futuro la democrazia è e sia ancora questa possibilità. Un’altra via esisterebbe, ma è quella identitaria, oggi definita anche “populista”, della “falsa-verità” meramente concettuale.

Qui, sembrerà forse sgradevole ai più che di seguito leggeranno, ma ecco cosa diceva Margaret Thatcher nel vicino 8 febbraio di 23 anni fa: “I socialisti urlano ‘Potere al popolo’ con il pugno chiuso alzato. Sappiamo tutti quello che vogliono davvero: il potere sulle persone, il potere allo stato. Sono stata eletta con un intento evidente: cambiare il Regno Unito da una società dipendente in una società autosufficiente, da una nazione ‘dammi-qualcosa’ a una nazione ‘fallo-da-te’. In una Gran Bretagna ‘alzati-e-fallo’ anziché in una ‘siediti-e-aspetta’”.

 

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