VALLO di DIANO (43): il prof. Cimino “non lasciamo morire i nostri paesi”

 

La redazione

Prof. Rocco Cimino

VALLO di DIANO – Il prof. Rocco Cimino, di Teggiano, ci ha inviato una lettera a sua firma (scritta per il quotidiano online “ondanews.it” il 12 dicembre 2020) che è assolutamente attuale ancora oggi perché nel Vallo di Diano nulla è cambiato da alcuni decenni; una lettera che con piacere pubblichiamo anche noi:

 

Lettera aperta del professore Rocco Cimino

Cari Amministratori e cittadini… non lasciamo morire i nostri paesi.

Lo scrittore Cesare Pavese affermava che: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti“.

Io del mio paese amo tutto, il dialetto, la gente, l’aria, la campagna, i suoi profumi, la pioggia, il vento, il silenzio surreale che avvolge ogni cosa, la nebbia che rende tutto evanescente e nello stesso tempo misterioso e poetico, il canto delle cicale e delle rane durante le afose sere d’estate, i rumori, i vicoli stretti, le sue piazze e quel nome del nostro Santo patrono che ti rincorre tra una carrara e l’altra: Cunù, Conu, Cunuccì, che sa di santità, di appartenenza, perché San Cono è il nostro vanto, il nostro orgoglio e la nostra bandiera.

Il mio amato paese purtroppo vive lo stesso triste destino di molti altri borghi italiani: lo spopolamento. Noto con sommo rammarico che sono i giovani a lasciare il loro paese natio e soprattutto a causa del lavoro. E se questo doloroso fenomeno continuerà i paesi si svuoteranno e verrà meno una peculiarità molto importante della nostra cara Italia, il paese appunto.

Agli amministratori, ai sindaci e ai cittadini che hanno la fortuna di vivere in queste realtà rivolgo un invito accorato di trovare delle idee per evitare lo spopolamento, sfruttando le potenzialità che ogni borgo ha come il paesaggio, l’agricoltura, l’arte, la storia e le risorse umane presenti in ogni contesto territoriale. Si potrebbero organizzare in tutti i mesi dell’anno e non solamente in estate concerti da tenersi in chiesa valorizzando i ragazzi del luogo, serate dedicate alla poesia, al canto, organizzare concorsi di poesia a livello nazionale, serate dedicate alla musica popolare. Soprattutto a Teggiano si potrebbe dar vita a un turismo religioso, diffondendo maggiormente la vita del nostro protettore che è una storia che affascina, che conquista, che incanta, che emoziona gli ascoltatori come ho potuto constatare in più di un’occasione quando ho parlato di san Cono ai miei alunni o agli amici di altri paesi e di altre città.

Inoltre, ogni paese potrebbe promuovere i propri prodotti tipici, le loro tradizioni, la loro cucina, il loro artigianato non solamente durante le sagre ma in ogni mese dell’anno. A Teggiano, per esempio, il visitatore dovrebbe poter gustare sempre lu pizzu chijnu, lu cascavaddu, lu bicchinottu, li stufati.

I fautori della rinascita dei nostri borghi dovrebbero essere soprattutto gli amministratori ma anche noi cittadini, amando il nostro paese, curando e abbellendo il territorio, partecipando alle manifestazioni, non chiedendo fitti esosi in modo da non scoraggiare i giovani che intendono aprire un’attività, comprando i prodotti locali e gli amministratori di supportare con dei contributi o agevolazioni le varie iniziative.

Non facciamo morire i nostri paesi, perché essi sono non solamente casa, radici, affetti, orizzonti, sogni, amici, il paese è la nostra vita, la nostra storia, il nostro respiro di cui assolutamente non possiamo fare a meno, esso è l’essenza stessa della nostra esistenza.

Se muoiono i paesi anche l’Italia perderà un pezzo glorioso della sua storia e non sarà più la stessa.

– Rocco Cimino –

 

 

One thought on “VALLO di DIANO (43): il prof. Cimino “non lasciamo morire i nostri paesi”

  1. Condivido l’appello del Prof. Rocco Cimino di Teggiano, sullo spopolamento ,non facciamo morire i paesi del nostro Vallo di Diano, perché ‘’ il paese è la nostra vita, la nostra storia, il nostro respiro di cui assolutamente non possiamo fare a meno, esso è l’essenza stessa della nostra esistenza’’ . Parole sagge quelle del Prof. Cimino e soprattutto di scottante attualità che meritano una risposta concreta e adeguata da parte di chi amministra il nostro territorio ,soprattutto nel settore della sanità che versa in uno stato comatoso!

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