Una nuova parola democratica

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

Il rinnovato Partito Democratico ha una nuova leader:  così come sono sbocciate le quote rosa a destra, così é avvenuto per la sinistra. Fino a ieri, a rappresentare le piddine non c’era altro che Rosy Bindi, ma niente, nessun carisma o nessun altra che diceva qualcosa alla finestra.

 

C’è voluto un cognome austriaco o germanico, che richiamasse al contempo il vittimismo degli ebrei ed il rigore nordeuropeo. Come per una pasqua improvvisa e anticipata, non si sa da quale segreteria sia mai uscita la nuova protagonista mai prima citata da alcun tiggì. La nuova segretaria é stata accolta con una originale battuta di Crozza che mi ha fatto ridere forse per la prima volta dicendo che la hanno eletta perché una ragazzina chiedeva di andare al bagno durante la riunione, ma non conoscendola nessuno ed essendosi fatto tardi, la hanno “scelta” così a caso nell’indecisione generale. L’assonanza del nome Schlein infatti somiglia di molto al verbo “scegliere” e questo già é paradossalmente un punto a suo favore in termini di marketing politico. Casualmente un minimo di tattica si legittima così in una compagine politica che con la Bindi e i vari veltroni  accusava i partiti di plastica di semplici chiacchiere e distintivo. Ma per tornare allo spirito satirico, a Napoli  “Schlein” già sta facendo rima con “mal’ e’e schiena” oppure a seconda della pronuncia, con fonetiche dialettali austro-partenopee che rimandano ai verbi “sciogliere” (chiamando in causa il patrono) o “scivolare”. I dolori del caso erano simpaticamente attribuiti dapprima solamente nell’evocare il gruppo musicale Maneskin dai puristi della melodia napoletana.

 

Poi c’é da sottolineare una oramai inutile secolare sudditanza italiana nei confronti di ogni minima sciocchezza fonetica oltralpe.  Indubbiamente i tedeschi hanno bombardato ben benone lo stivale durante l’ultimo conflitto, e così ancora oggi, pur non avendo nemmeno più la birra più buona della nostra, i cervelli tricolore fanno di ogni nonnulla paragoni con essi,  portando ancora i boati nelle meningi.  Se la precisione é tradizionalmente degli orologi svizzeri, il fuso orario é inglese, la tecnologia é giapponese, l’economia americana e tutto il resto é per la maggioranza Italiano, si può mai capire perché alcuni italioti, appena sentono scioglilingua o mezze parole di genti dichiaratamente nemiche o di denigratori della nostra cultura, si ipnotizzano? La lingua italiana si é perfezionata col Dolce Stil Novo, non con pistoni, patate e spinterogeni.

 

Ora senza denigrazione alcuna diretta alla leader, ma anzi augurando una buona carriera alla neoeletta che comunque sembra almeno più simpatica delle rosybindi e con “cognizione di satira”, auspicherei che da lei stessa cominci anche un processo inverso da questi piccoli dettagli di comunicazione, affinché da una italiana con nome internazionale, si valorizzi maggiormente una politica italiana in ambito estero, soprattutto però per la crescita di un paese che possa peccare meno in esterofilia in futuro.

 

 

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