Napoli – Eintracht: il calcio del giorno dopo

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Dopo il mio articolo di ieri, sulle cause e sugli effetti del mancato coordinamento tra magistratura – politica – tifoserie e forze dell’ordine, un amico lettore in maniera riservata mi ha scritto esprimendo con durezza il suo dissenso perché non assolutamente d’accordo sulla ricostruzione da me fatta, soprattutto per quanto attiene l’intervento del TAR (il primo) con cui il giudice sospendeva il provvedimento di chiusura del Prefetto ai tedeschi nell’acquisto dei biglietti della partita.

Sono costretto a smentirlo facendogli presente che (ovviamente non per effetto del mio umilissimo scritto) che il Presidente del TAR Campania dott. Vincenzo Salamone, probabilmente dopo varie indiscrezioni giornalistiche in merito anche a ricorsi della squadra tedesca e non solo, ha diffuso sulle pagine de Il Mattino (ed. 17.03.23) il seguente comunicato:

  • Il Tar ha deciso in tempi rapidissimi, senza interferire nell’attività, e nella conseguente responsabilità, dell’amministrazione, ma limitandosi a censurare evidenti profili di dubbia legittimità del primo decreto; nel primo decreto dell’11 marzo il divieto era valido per tutti i residenti in Germania, mentre nel secondo, emanato il 12 marzo dopo l’accoglimento da parte del Tar del ricorso presentato dal club tedesco, valido per i soli residenti nella città di Francoforte. Doveroso precisare che il giudice amministrativo valuta la legittimità degli atti alla luce dei vizi sollevati dai ricorrenti e non già sulla base di impressioni o valutazioni soggettive; non può usare altre informazioni.

Per carità tutto verissimo; ma noi italiani siamo esperti ad applicare la filosofia giudiziaria distributiva alla legge o almeno alla sensazione che percepiscono tutti e che in pochi cercano di negare. Per dirla tutta, in Germania una cosa del genere non sarebbe mai accaduta e la Germania non è un Paese in cui vige la dittatura. Per giunta, nella stessa Germania la tedesca Carola Rachete (quella dei migranti contro Salvini) non sarebbe mai stata assolta.

Ottimo, invece, l’intervento del prof. Luigi Gravagnuolo (già docente universitario e sindaco di Cava) che nel contesto del suo articolo dedicato ai sorteggi dei quarti di Champions League ha scritto:

  • Sono solo scontri sportivi? Assolutamente no. Il calcio da sempre riflette in sé, semplificandola ed esasperandola come in vitro, la complessità della nostra società. Pensiamo alla difficile conciliazione tra globalizzazione e identità culturali locali. La globalizzazione porta con sé l’omologazione culturale, la secolarizzazione della società, la morte di Dio, di tutti gli Dei, la ripulsa dei tradizionalismi e degli etno-identitarismi, la modernizzazione soggiogata alla finanza, l’isolamento degli individui che restano senza comunità. L’identitarismo al contrario difende esattamente tutto ciò che la globalizzazione rischia di far svanire in un mondo senza colori, dove ‘tutte le vacche sono grigie.

Per oggi meglio fermarsi qui; non vorrei cadere anche io nella filosofia applicata al corretto esercizio della giustizia. Fatti sempre salvi, ovviamente, l’autonomia – l’indipendenza e libero convincimento degli uomini chiamata ad amministrarla.

 

 

 

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