COSCIONI: vittima di giustizia vigliacca ? … e l’intervista mai pubblicata

 

Aldo Bianchini

Dr. Prof. Enrico Coscioni

SALERNO – Per rappresentare al meglio la vicenda giudiziaria che si è abbattuta, a sorpresa, sul primario di cardiochirurgia dr. prof. Enrico Coscioni sarebbe, per me, sufficiente riprendere i concetti espressi nel contesto dell’articolo pubblicato il 4 agosto 2022 sotto il titolo “COSCIONI: grave errore o intricante complotto ?”; ma oggi, però, c’è una maggiore certezza sul ruolo del “vigliacco anonimo” che ben otto mesi dopo la morte di Umberto Maddolo, nel luglio del 2022, si preoccupò di rifilare direttamente alla Procura della Repubblica (forse grazie a qualche amicizia, perché anche i magistrati hanno amici, o no ?) che lascia pensare all’esistenza di qualche rapporto particolare per come, è giustamente e velocemente, si mosse nell’inviare i Carabinieri a casa dei Maddolo per chiedere l’autorizzazione all’esumazione della salma ed alla successiva perizia autoptica. E la perizia accertò che nel cuore del malcapitato qualcuno aveva dimenticato una garza di ben 8 cm. (si disse di 15 ma poi venne ridimensionta); un garza che avrebbe potuto avere un ruolo ben preciso nella morte del paziente ?, questo il rebus.

Quel qualcuno, rimasto assolutamente anonimo, evidentemente fu preso da un rigurgito di coscienza interconnesso alla battaglia politico-amministrativa contro Coscioni reo, secondo la lista dei cento avversari tra medici e paramedici, di aver occupato (grazie alle interferenze della politica deluchiana) un posto che non gli spettava, pur avendone tutti i titoli, per presunte ragioni di merito. E qui la storia sarebbe lunga perché nessuno di quei cento vuole ammettere che la seconda cardiochirurgia fu creata da Di Benedetto per trattenere a Salerno Iesu che già venti anni fa voleva andare via per altri più remunerati lidi, e quando ancora De Luca era lontanissimo dall’occupare politicamente la sanità campana. In questo senso è stata illuminante la dichiarazione dello stesso Di Benedetto resa al quotidiano Il Mattino del 10.03.24 che analizzerò prossimamente.

Oggi la chiave di lettura dell’accaduto può essere ritrovata in un complotto vero e proprio:

  • “”La notizia della garza scomparsa è circolata per mesi all’interno della Torre del Cuore ma stranamente è stata denunciata anonimamente alla Procura soltanto dopo otto mesi dal decesso, con l’aggiunta del gravame che la stessa potesse trovarsi nel cadavere dello sfortunato paziente.
  • Perché questo esposto a distanza di tanti mesi e quando i congiunti avevano già sbollito la rabbia per la morte del loro caro ? “”.

Voci, certezze, supposizioni, suggestioni ed incertezze si accavallano ancora oggi per i corridoi della Torre:

  • Le voci sono tantissime e vanno tutte verificate dagli inquirenti che dovranno muoversi con scaltrezza rifacendo tutta la storia della cardiochirurgia. Le certezze non sono molte ma almeno tre sono molto importanti: 1) L’esposto anonimo a scoppio ritardato; 2) La richiesta di autopsia che è partita dalla magistratura e non dai parenti; 3) il ritardo della denuncia potrebbe aver sepolto per sempre ogni speranza di verità.

 

All’epoca dell’esplosione dello scandalo (luglio, agosto 22) mi preoccupai di acquisire quante più notizie possibili intervistando, via whatsapp, un mio amico medico-cardiologo che dopo anni di lavoro nella Torre oggi gode la sua pensione; leggete attentamente quello che mi rispose per iscritto, agli inizi di agosto 22, all’indomani della tremenda intervista rilasciata contro Coscioni dall’ inventore della cardiochirurgia a Salerno prof. Giuseppe Di Benedetto:

[12:49, 2/8/2022] Aldo: Vorrei chiedere a Di Benedetto: chi è che puó dimenticare una garza…sicuramente non il chirurgo

[13:20, 2/8/2022] Risposta: Lui ti dirà: é un atto che fa il primo operatore di mettere la garza dentro al cuore per proteggerlo ma che ad intervento ultimato deve naturalmente togliere. La colpa c è, quello sventurato di paziente avrebbe portato con sé il segreto se non ci fosse stato in palio il posto vacante di direttore del dipartimento cuore che come titoli spetterebbe a Coscioni. Lo stesso Di Benedetto che Jesu tengono i loro scheletri in armadio. Questo é un lavoro dove facilmente ci si può distrarre. Scagli la prima pietra chi …..

[13:25, 2/8/2022] Aldo: Sono d’accordo con te. E’ però evidente che sia Jesu che Coscioni non restano vicino al paziente fino all’ultimo minuto, una volta operato lasciano ad altri i vari compiti finali. E’ questo che vorrei dire.

[13:36, 2/8/2022] Risposta: Poi il paziente é stato diverso tempo in terapia intensiva e tutti sapevano che il conto delle garza ne dava una dispersa: come mai sia i medici cardiochirurghi di guardia che gli anestesisti non si sono adoperati lasciando il povero sventurato al suo destino. Come mai questa diatriba interna tra le due cardiochirurgie volute da Di Benedetto ha fatto sì che al posto dell’etica subentrasse l’odio?

[13:37, 2/8/2022] Aldo: Ottima osservazione

[13:41, 2/8/2022] Risposta: Il povero paziente ormai morto non interessa più a nessuno é soltanto utilizzato per cercare di investire qualcun altro in qualche carica difficile da avere per le poche qualità sia professionali che umane.

[13:43, 2/8/2022] Aldo: Scusa, per caso sai se i parenti hanno chiesto soltanto adesso l’esumazione o è iniziativa della Procura ?

[13:44, 2/8/2022] Risposta: La famiglia era già rassegnata e quando i carabinieri si sono presentati a casa per chiedere di riesumare il corpo seppellito da fine dicembre 2021 sono rimasti sbigottiti. un ricorso anonimo fatto ad arte ha convinto il giudice di turno a farlo. di solito i ricorsi anonimi li cestinano. ma anche i giudici hanno amicizie

[13:45, 2/8/2022] Aldo: ottimo, grazie.

E la storia continua.

 

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