CAVA: Alfonso Senatore, l’ammazzasindaci !!

Aldo Bianchini
CAVA de’ TIRRENI – Ho conosciuto l’avvocato Alfonso Senatore la mattina del 7 luglio 2001 sul Monte Castello. Ero lì per girare uno speciale televisivo sulla festa e mi ritrovai seduto, con l’allora sindaco Messina eletto da un paio di mesi, allo stesso tavolo di Alfonso che da poche settimane era stato nominato “assessore alla legalità”. L’amministrazione di centro destra di Alfredo Messina era decollata alla grande, così come alla grande aveva vinto le elezioni. Seduti a quel tavolo dialogammo a lungo ed ebbi, così, modo di conoscerlo meglio, lo avevo già visto in precedenza ma erano stati soltanto incontri casuali; mi resi subito conto che qualcosa non funzionava al meglio nel rapporto personale Senatore-Messina. Un po’ di esperienza l’avrò anche io, non fosse altro che per l’età, e capii che Alfonso Senatore, nonostante le sue scoperte intemperanze, non era (e non è !!) assolutamente catalogabile come politico di lungo corso avvezzo ai compromessi. Insomma per farla breve Alfonso non era ( e non è) uno yes-man, non ha mai portato il cervello all’ammasso ed è sempre stato un uomo libero. Dopo qualche settimana da quel 7 luglio Senatore si dimise aprendo con violenza la prima vera crisi dell’amministrazione Messina, anche se nell’immediatezza del fatto qualcuno affermò che fu Messina a revocare la delega di assessore a Senatore.  Ho fatto questo preambolo perché per entrare nel merito di questo articolo era necessario esternare il mio pensiero nei riguardi di una persona che non esiterei a definire “l’ammazzasindaci”. La storia parla da se, ha fatto fuori Alfredo Messina, ha contribuito ad abbattere Luigi Gravagnuolo ed è partito, adesso, lancia in resta contro l’attuale sindaco Marco Galdi. Sul quotidiano “Roma-Cronaca” del 28 gennaio scorso è stata ospitata una lettera di Alfonso Senatore che è stata presentata così: “L’opinione: un’ultima occasione per Marco Galdi”. Durissima la reprimenda di Senatore (tuttora presidente della commissione per il controllo di trasparenza e legalità dei lavori pubblici della Provincia di Salerno) nei riguardi di Marco Galdi e degli assessori: “… Il tempo per lui e per la sua squallida Giunta sta per scadere … Egli è un uomo solo, circondato da alcuni addirittura alquanto discutibili e sospetti sul tipo e modo di fare politica … il suo programma si è dimostrato essere aria fritta … Nonostante tutto gli diamo ancora fiducia, anche al condannato a morte si da l’ultima sigaretta”. Insomma se il linguaggio politico è quello che ricordo io, Alfonso Senatore ha quasi recitato il de-profundis per Marco Galdi e la sua amministrazione che, in verità, già traballa paurosamente da tempo, anche per opera dei “quattro indignados” che ancora sostengono la maggioranza. Difatti la posizione di Giovanni Del Vecchio, Luca Alfieri, Matteo Monetta e Antonio Palumbo, nonostante le contingenti apparenze, è ben lungi dall’essere risolta in maniera positiva; i quattro scalpitano ancora e potrebbe essere sufficiente una piccola spintarella per decretare l’affondamento della nave Galdi ormai in rotta verso gli insidiosi bassi fondali della politica, peggio della nave del comandante Schettino. Ed a questo punto verrebbe anche da chiedersi qual è la qualità dei rapporti Cirielli-Galdi. Sinceramente c’è da chiederselo perché Edmondo Cirielli ha investito fin troppo sulla persona Marco Galdi, fino al punto di sconfessare in piena campagna elettorale l’intero apparato PdL di Cava che aveva già presentato Luigi Napoli come candidato sindaco e che fu costretto nel giro di una settimana a ripresentarsi in pubblico per osannare la candidatura Galdi. Come ha investito sulla persona di Alfonso Senatore affidandogli la presidenza di una commissione importantissima. Se tanto mi da tanto, se due uomini molto legati al Presidente si azzuffano tra loro, mi viene il sospetto che tra i due (Cirielli-Galdi) non corre più tanto buon sangue anche, e non a torto, dopo le deludenti battaglie di Galdi per il Consorzio Farmaceutico Intercomunale inopinatamente perso a vantaggio della sinistra. E questo per fermarci solo al Consorzio. L’ultima sigaretta Alfonso Senatore la offre già accesa al condannato Galdi e dice: “Sono fortemente dubbioso, sfiduciato … ma ancora voglio obbedire, combattere e credere … che una politica nuova … sia veramente in grado di sconfiggere la maleducazione, la scostumatezza, la cafoneria (di De Luca memoria), la volgarità, l’ignoranza, la malavita, etc. etc.. Frasi e parole piene di rabbia ma anche di grande amore per la sua città, per Cava de’ Tirreni.

One thought on “CAVA: Alfonso Senatore, l’ammazzasindaci !!

  1. Alfonso Senatore ha un solo difetto:quello di non aver preso sul serio la possibilità di fare il Sindaco di Cava,nel corso di questi anni.Ha generosamente portato acqua ai mulini sbagliati ,mentre poteva mettere in atto la sua vera capacità di fare cose buone e sensate per la sua città che ama e conosce profondamente! (…. quanto somiglia il tuo costume al mio!……)

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