UGO MARANO: nella Valle delle Orchidee !!

Aldo Bianchini

SALERNO – In tutta sincerità non avrei mai pensato, nonostante la lunga esperienza in campo giornalistico (badate bene, parlo solo di esperienza perché  mai e poi mai mi permetterei di parlare di bravura o di scienza in quanto sono virtù che, in verità, non ho mai conosciuto!!), che parlare di un artista qual è stato Ugo Marano avrebbe avuto effetti deflagranti al pari delle mine anti uomo di triste memoria vietnamita o afgana. In questi ultimi giorni mi sono reso conto che il mondo dell’arte, così come quello scientifico, è una sorta di ambito che non va mai discusso e che va, invece, accettato quasi per fede. Niente di più sbagliato. Anche i più grandi artisti e scienziati della storia sono stati criticati da ignoranti e gretti cantastorie (alias giornalisti), così come da semplici cittadini. Insomma sulla commemorazione di Ugo Marano, sicuramente un eccellente artista, sicuramente dal profilo umano straordinario, mi sembra si sia scatenata una violenta polemica, in massima parte strumentale, che trova probabilmente le sue radici in un articolo del 17 ottobre del 2011 quando pubblicai su questo stesso giornale un mio approfondimento a commemorazione del personaggio Marano morto due giorni prima. L’articolo aveva un titolo ad effetto e, forse, anche provocatorio: “Marano, tra arte e cassetta!!”, volendo significare con il termine “cassetta” una esigenza economica insopprimibile anche per un grande artista qual è stato Ugo Marano, così come per i grandi artisti del passato. Era e rimane il mio pensiero che non deve suonare per forza in maniera offensiva per nessuno, men che meno per l’artista defunto che ho conosciuto ed a lungo apprezzato nel corso dei tantissimi interventi sulla tv che all’epoca dirigevo. La storia non ufficiale racconta che anche l’immenso Leonardo da Vinci, per ragioni di “cassetta”, pare avesse messo all’asta il suo grande capolavoro “La Gioconda” che è comunque rimasto il capolavoro dei capolavori, nei secoli. Cosa c’era e cosa c’è di male nel dire che Marano in maniera anche sofferta era diviso tra arte e cassetta? Assolutamente niente. Invece dopo qualche settimana da quell’articolo accade un fatto incredibile. Sulla posta del giornale arriva una mail da tal “Pasquale Persico” (che non è stato ancora possibile identificare nella sua reale identità e che, voglio sperare, non sia quel Pasquale Persico che tutti noi rispettiamo per  la sua grande professionalità!!) con questa frase diretta a me che ero l’autore dell’articolo: “Infinitamente meschino, gent.mo, perché tante meschinità e menzogne su Ugo Marano, spero che il buon Dio la punisca al più presto, Pasquale Persico”. Ho gelosamente conservato intatto quel messaggio. Sono ancora  atterrito al pensiero che addirittura può esserci gente che augura alla controparte una rapida punizione divina: assurdo, incredibile, inquietante, inaudito  e violento. Sinceramente non mi era mai capitato. Per chi volesse capire cosa avevo scritto è sufficiente andare su www.ilquotidianodisalerno.it e cliccare sulla data 17 ottobre 2011 per trovare quel mio articolo commemorativo che voleva essere anche conoscitivo di alcuni aspetti e di alcuni legami tra l’artista Marano e il variegato mondo della sinistra e, meglio ancora, del Partito Democratico. Tutto qui, nell’ottica di un’attività giornalistica perfettamente legittima che  non mette  in discussione né l’arte né la scienza dei vari personaggi in campo. E quale era e qual è questa attività giornalistica? Semplice la risposta. Era ed è una legittima inchiesta per conoscere, anche a distanza di tempo, se e quanto sono costate le opere lasciate dall’artista Ugo Marano in giro tra Sassano e Monte San Giacomo. Strumentale la presunta mia cattiva e inadeguata conoscenza dei luoghi e dei confini comunali, in ballo non c’è il luogo di deposito ma il costo delle opere. Sarebbero state sufficienti alcune doverose spiegazioni senza alzare un polverone o peggio un muro di gomma che respinge al mittente con argomentazioni che nulla hanno a che fare con la vera domanda in questione. E’ necessario capire se tra costi presunti e ricavi presunti ci sia stata o meno una ricaduta positiva in termini di economia indotta per entrambe le realtà comunali del Vallo di Diano. Tutto qui, chi mai ha chiesto precisazioni sulle capacità professionali dei vari soggetti in campo e chi mai ha messo in discussione le loro qualità scientifiche, tecniche e didattiche. Dall’alto della mia palese ignoranza scientifica mi sembra quasi di parlare ai sordi, e non ci sono peggiori sordi di chi non vuol sentire.  Le mie osservazioni sono state, sono e saranno sempre e soltanto di carattere giornalistico, convinto come sono che un giornalista può e deve chiedere se e come vengono spesi i soldi pubblici anche quando vengono utilizzati dagli artisti o dagli scienziati che, per carità divina, sono destinati a rimanere artisti e scienziati con l’obbligo di dare delle risposte concrete, esaustive e ravvicinate. Chiedo nuovamente anche a tutte le Amministrazioni interessate (Comuni di Sassano e Monte San Giacomo, Comunità Montana, Parco Nazionale, Provincia e Regione), invece di cincischiare sui luoghi sbagliati – sui confini inesatti e sui tempi confusi delle commemorazioni,  di voler rendere di dominio pubblico quanto danaro è stato speso (se è stato speso !!) per quelle manifestazioni e per quelle opere dell’artista Ugo Marano, alludo con precisione al “tavolo del paradiso” e a quella non meglio descrivibile “grande anfora concava” che dovrebbe essere depositata in qualche palazzo istituzionale tra Sassano e Monte San Giacomo. Oltretutto proprio i predetti due comuni  hanno fatto della legalità e della trasparenza la loro bandiera e la mia richiesta ne sarà il banco di prova. Tutto ciò premesso credo che la vicenda Marano debba essere chiusa qui per non farla scadere nel falso sentimentalismo e nelle rievocazioni apodittiche di natura familiare che poco c’entrano con la presente discussione. Ho posto delle domande, non pretendevo delle risposte ma neppure che mi venisse inviato un curriculum-vitae che non c’entra proprio niente con l’argomento in discussione. Difatti non ho bisogno di chiedere in giro chi è il prof. Nicola Di Novella, mi è sufficiente ricordare a me stesso ed anche a Lui  che il suo nome è tra quelli preferiti addirittura dal mitico Carlo Pedrini, presidente mondiale dello “slow food”, per capire chi è il professore Di Novella che ha proiettato il nome di Sassano nell’ambito della comunità scientifica nazionale ed internazionale, almeno per quanto riguarda la ricerca e la coltura di prodotti tipici locali, e di questo dobbiamo tutti ringraziarlo. Anche io non sono servo di nessuno e non aspiro a diventare sindaco di vallate o di pianure, così come ritengo non sia il caso di ricordare a nessuno che anche io ho un nipote che, guarda caso, si chiama Aldo e che, forse, garantirà la continuazione della specie di giornalisti poco informati, irriverenti, ignoranti, autori di gretti articoletti ma pungenti, sempre e comunque. In un ultimo anelito (assolutamente non dovuto!!)  di correttezza democratica, prima di far calare la parola fine su questa fastidiosa vicenda, in cui chiedo “a” e mi viene risposto “b”, qui di seguito pubblico integralmente lo scritto inviato al giornale dal prof. Di Novella. Questo non è né un blog né uno strumento di divertimento personale e/o familiare, è un giornale quotidiano seriamente impegnato e doverosamente iscritto nell’elenco delle testate giornalistiche presso il Tribunale di Salerno. Basta guardare le firme come quella di Valerio Rossi Albertini per comprendere l’impegno profuso da tutta la redazione. Prima di chiudere vorrei soltanto ricordare a tutti che per scelta editoriale l’Associazione che edita questo giornale ha deciso fin dall’inizio di pubblicare tutti i commenti, anche quelli negativi, e continuerà a farlo purchè siano incanalati nell’ottica di un dibattito sereno, democratico e costruttivo. Per chiudere, spero ardentemente che Ugo Marano riesca a sorridere delle nostre beghe terrene e ci guardi con compassata benevolenza mentre passeggia nella “sua” Valle delle Orchidee.

 

Testo integrale della lettera aperta del prof. Nicola Di Novella

In risposta all’articolo: 01 am, maggio 10, 2012 •

Riportato da “ il Quotidiano di Salerno ”

Categorizzato come Cronaca,Manifestazioni,Primo piano,Vallo di Diano

Io, Nicola Di Novella, non sono servo di nessuno

e come responsabile della Sezione G.I.R.O.S Vallo di Diano – Cilento, nell’organizzare la commemorazione per l’amico defunto, non avevo obbligo di chiedere il permesso a nessuno, né a sindaci, nè ad assessori, nè ad altre associazioni,  nè tantomeno a giornalisti poco informati .

Se poi, ho trovato un sindaco ed un’associazione, che hanno condiviso l’iniziativa e mi hanno offerto ospitalità, perché conoscono chi è Nicola Di Novella, cosa ha fatto e sta facendo, nel settore delle conoscenze ambientali, per il territorio del Vallo di Diano e del Cilento, senza avere ed avere avuto alcuna carica politico-amministrativa o di responsabile addetto stampa di Enti Locali, allora ne sono felice.

 

Quanto a lei, signor Aldo Bianchini, direttore de “il Quotidiano di Salerno ” la invito a riflettere su un aforisma di Ezra Pound

“. . . il cattivo critico, critica il poeta e non la poesia ”

Lei, invece in modo più presuntuoso, si permette di criticare sia il poeta sia la poesia, non conoscendo ne “ la poesia ” ( vada a rileggere la locandina del’incontro dell’11 e 12 maggio distribuita dalla Sezione G.I.R.O.S. – Vallo di Diano – Cilento e dal Comune di Monte San Giacomo anche sulla rete internet ) ne tantomeno chi è e chi è stato “il poeta” per la Comunità Sassanese e nella Comunità del Vallo di Diano.

Per sapere qualcosa sul poeta Nicola Di Novella, avrebbe potuto chiedere nel suo ambito familiare, visto che, al contrario di lei, sua moglie è sassanese, oppure ad ogni cittadino di Sassano, o ancora poteva andare a cercare tra le sue interviste, risalenti a quando lei era l’addetto stampa del Comune di Sassano. Le ricordo che, durante una delle edizioni della “Settimana delle Orchidee Selvatiche”, lei stesso mi intervistava per capire cosa fosse il progetto “ la Valle delle Orchidee ”, la cui prima edizione fu pensata, organizzata e realizzata da “I tre, Marano -Di Novella-Persico ”.

Potrà, forse, pure scoprire che la prima edizione fu condivisa dai comuni di Sassano, Monte San Giacomo e Teggiano ( in allegato le lascio il manifesto di Ugo Marano, perché lei possa comprendere la grettezza del suo articoletto di fronte alla lungimiranza ed alla universalità dell’Artista – spero che lei riesca a comprenderne tutti i passaggi) .

 

Vista la sua ignoranza sull’argomento, bene ha fatto il Signor Sindaco di Monte San Giacomo a risponderle subito con le precisazioni del caso.

Quanto alla sua illazione

Da una parte il figlio Diego di Nicola Di Novella partecipa alle manifestazioni organizzate dal Comune di Sassano, dall’altra il padre Nicola di Diego (vero scopritore delle orchidee) che se ne va a Monte San Giacomo con Pasquale Persico a parlare giustamente di orchidee insieme all’amico.”

le rispondo che mio figlio non è assolutamente nel gruppo organizzatore della manifestazione pseudonaturalistica sassanese e tutto ciò può essere confermato dal Sindaco del Comune di Sassano, Tommaso Pellegrino.

Mio figlio Diego, invitato come amico e ribadisco come amico da Tommaso Pellegrino, Sindaco di Sassano, ha partecipato alla presentazione della manifestazione solo per comunicare un dato scientifico: dal 2010 la tassonomia della famiglia botanica delle Orchidaceae è cambiata, per cui i nomi delle specie ed il loro numero sono cambiati.

Tutto ciò Diego lo ha fatto perché a Sassano, in questo periodo di “festività orchidologiche ” tutti, in special modo i responsabili delle manifestazioni e dell’amministrazione comunale, danno nomi e numeri completamente irreali. Ma questo capita quando un avvenimento, nato da studi scientifici e promosso attraverso manifestazioni che erano riuscite a mantenere la cultura scientifica di partenza, viene divorato da tutt’altro, per cui la Natura viene proposta non più come soggetto, ma come semplice scenario di rappresentazioni, con le quali le presenze scientifiche e floristico-ambientali della Valle delle Orchidee non hanno nulla a che fare.

Poi le voglio aggiungere che se allo scienziato, o padre o figlio, vengono proposti interventi e comunicazioni  su quanto loro hanno studiato e scoperto, senza alcuna retribuzione ma solo per spirito di ricerca e di scoperta, gli scienziati non si relazionano con chi richiede il loro sapere, ma partecipano e basta.

A lei, può garbare o non garbare, ma, modestamente, io e mio figlio siamo due scienziati nel settore delle ricerche ambientali sui territori del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Si informi presso le Università con le quali collaboriamo!

Mi stavo dimenticando: la informo che ho ancora un altro figlio, Riccardo, che si interessa degli stessi argomenti e che, inoltre, da tre mesi è venuto alla luce un nipotino di nome Nicola Di Novella.

Quindi, in futuro, lei potrà avere il piacere di ritrovare Nicola Di Novella, Diego Di Novella, Riccardo Di Novella ed il piccolo Nicola Di Novella a parlare di Orchidee Spontanee non  solo a Sassano e Monte San Giacomo, ma anche negli altri settantotto comuni del Parco Nazionale e non solo.

Termino, per lei, con un aforisma di Carl William Brown che spero possa essere compreso da lei e da coloro che, sul blog, hanno “apprezzato” le sue parole.

I giornali, grazie alla loro superficiale

parvenza di diffusori di cultura e notizie,

non fanno altro che divulgare le peggiori qualità dell’ignoranza umana.

P.S. Se le può interessare, in questo istante un amico mi comunica che http://www.ondanews.it/ riporta la notizia (14.05.2012) :

SASSANO: RICORDATA LA FIGURA DELL’ARTISTA UGO MARANO –

Un fatto di cronaca che forse, per onore della verità, bisognava titolare :

il Prof. Pasquale Persico ricorda la figura dell’Artista Ugo Marano, con un intervento fuori dalle manifestazioni organizzate dal Comune di Sassano, non me ne voglia la giornalista Paola Testaferrata – www.ondanews.it –.

( v. locandina delle manifestazioni )

Questa mia la invio per conoscenza ad altre agenzie di comunicazioni ed al Signor Sindaco di Sassano, che chiese al Sindaco di Monte San Giacomo di non far svolgere venerdì 11 maggio 2012 l’incontro organizzato dal G.I.R.O.S.

 

Per la cronaca, Ugo Marano, quando mi presentava agli amici, anche in un consesso in cui erano presenti i sindaci, diceva:

“ Vi presento Nicola Di Novella, il vero sindaco della Valle delle Orchidee”

Ringrazio con affetto Ugo – nicola di novella

 

2 thoughts on “UGO MARANO: nella Valle delle Orchidee !!

  1. SENZA NULLA TOGLIERE A NESSUNO NE ALL’ARTISTA UGO MARANO E NE AL PROF. DI NOVELLA PER IL SUO LUNGI MIRANTE LAVORO SULLE ORCHIDEE…CONOSCENDO UN’PO LE ABITUDINI POLITICHE DI SASSANO MA ANCHE DEL VALLO IN GENERE…..NEI TEMPI PASSATI…FIN CHE C’ERANO UN SACCO DI SOLDI SIA AI COMUNI CHE ALLA COMUNITA MONTANA…NESSUNO FACEVA NIENTE PER NIENTE …ALLA COMUNITA C’ERANO DELIBERE CON CONTRIBUTI DI 50-60 MILA EURO PER EVENTI SOLO SULLA CARTA CON PRESUNTI ARTISTI…NEI COMUNI C’ERANO DELIBERE O CONTRIBUTI PROVINCIALI CON ALTRE TANTI CONTRIBUTI…(per questo si possono vedere anche i bilanci comunali)..ADESSO SI VUOL FAR CREDERE CHE QUESTO AVVENIVA GRATIS E CON IL SOLO SPIRITO DI PATRIA,,,,MA VOGLIOMO FINIRLA DI PRENDERE IN GIRO LA GENTE DI SASSANO E DEL VALLO….PERCHè NON SI DICE ANCHE CHE GRAZIE ALLE ORCHIDEE E ALLA VALLE CHE NEL LORO CURRICULUM HANNO FATTO CENTINAIA DI CORSI DI FORMAZIONE BEN RITRIBUITI AVUTI FONDI PER MOSTRE E COOPERATIVE CILENTANE….ADESSO FACCIO I MORALISTI….

  2. mi chiedo se tutto cio avveniva senza RITRIBUZIONE COME SOSTIENE il Prof. Di Novella Nicola… perchè nel bilancio dell’ex amministrazioni si riportava una spesa per la VALLE DELLE ORCHIDEE di oltre 50 mila euro…SOLO PER CREARE ECONOMIA… inesistente…ai posteri larga sentenza…..

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