Gambino/49: la guerra dell’informazione

Aldo Bianchini

PAGANI – Lo avevo annunciato nella precedente puntata (la n.48) che avrei parlato dei rapporti tra il Comune di Pagani e il mondo della comunicazione in genere (Tv e Radio locali, giornali e giornalisti). Eccomi qua, pronto a disquisire per quanto di mia competenza e conoscenza dei “fatti e misfatti” che sovente si intersecano tra loro nel variegato pianeta dell’informazione e della comunicazione, che sono due cose completamente diverse anche se per molti aspetti simili. Nonostante la mia lunga esperienza, soprattutto in campo televisivo, una cosa non l’ho mai capita. Perché i magistrati, peggio ancora i carabinieri, quando vogliono infilarsi nel “sistema radiotelevisivo e informativo” entrano sempre dalla porta sbagliata e vengono, molto spesso, condizionati dalle “frustrazioni psichiche ed economiche” di chi (giornalisti, tecnici e produttori !!) si presta al gioco al massacro che in un certo senso fa parte del mestiere di quegli inquirenti che vanno alla ricerca soltanto delle “prove a carico”. Insomma gli inquirenti chiamano, interpellano, interrogano sempre e soltanto le persone sbagliate, quelle silurate, quelle legittimamente licenziate e quelle brutalmente cacciate da una struttura che è comunque una struttura privata e che nella quasi totalità dei casi non incorre neppure nei rigori del famigerato art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Detto questo mi sembra anche doveroso offrirmi gratuitamente agli inquirenti quale consulente per cercare di capire insieme qual è il “sistema dell’informazione” che viene attuato in tutta la Provincia a cominciare dalla Città capoluogo dove impera, lì si, un sistema veramente perverso e sul quale gli inquirenti non hanno mai messo il becco. Quello che sarebbe accaduto a Pagani è pari a zero rispetto a quello che accade a Salerno da parte di un  solo soggetto ed a favore di una sola tv. Ci si scandalizza, però, che a Pagani l’Amministrazione Comunale abbia scelto tra due offerte pubblicitarie quella più alta presentata da Telenuova e in danno (molto presunto !!) di Quarto Canale.  Roba dell’altro mondo, qui c’è davvero da mettersi le mani nei capelli per quanto possa essere stato a dir poco carente l’accertamento svolto. Nel mondo della tv, gentili inquirenti, due più due non fa mai quattro. E lo spiego. All’epoca di quell’appalto Telenuova era sulla cresta dell’onda e Quarto Canale stava risorgendo dall’oblio durato diversi anni, dunque le condizioni di “punti di ascolto”, di “bacino d’utenza”, di “raccolta pubblicitaria”, di “rete di trasmettitori”, di “numero dei dipendenti”, di “sharepoint” e di “share”, di “organizzazione interna amministrativa e tecnica” e di “certificazione dei dati di ascolto” erano assolutamente a vantaggio di Telenuova. E’ stato tenuto conto di tutto questo o ci si è fidati soltanto delle dichiarazioni di gente arrabbiata perché prima isolati e poi semmai cacciati semplicemente perché non più rientranti nella “linea editoriale”? Gli inquirenti hanno forse dimenticato che le TV locali non sono pubbliche e che, tranne in periodi di “par condicio” non hanno l’obbligo della “informazione generalista”? Gli inquirenti hanno mai dato uno sguardo su quanto di vergognoso accade nel mondo dell’informazione della Città capoluogo o vivono su un altro pianeta? Per carità, è doveroso e necessario acquisire anche le dichiarazioni di chi è arrabbiato ma bisogna, però, confrontarle con tutti gli elementi obiettivi che ho elencato prima, altrimenti facciamo solo confusione, gioco al massacro e nulla più. Ecco perché ho maturato il convincimento che al di là del sindaco Gambino c’è in atto un vero attacco strumentale e senza precedenti contro l’emittente televisiva Telenuova e contro alcuni suoi validi rappresentanti. E lo dice uno, signori inquirenti, che pur essendosi volontariamente offerto per partecipare a qualche dibattito sul processo “Linea d’Ombra” non è mai stato chiamato. E con questo!! Potrei mai accusare Telenuova di essere “gambiniana” oppure “bottoniana” o invero “sorda verso la libera informazione”. Certamente no. Da qui a ritenere che la scelta del Comune di Pagani di affidare a Telenuova determinati servizi anziché a Quarto Canale sia un atto impositivo, se non proprio camorristico, mi fa sicuramente ridere. Da qui a ritenere che Telenuova possa essere stata la televisione di Gambino mi fa davvero piangere. Dai numerosi articoli che ho letto mi è parso di capire che per un certo periodo di tempo il Comune di Pagani avrebbe pagato per servizi vari a Telenuova somme oscillanti intorno ai 50-60mila euro all’anno. Sono somme ridicole, bastava fare le dovute proporzioni costi/ricavi per capire che una simile cifra annuale non serve neppure ad assicurare tranquillità per un solo mese ad una tv in progress come Telenuova. Cosa c’entri poi il presunto attentato ad una giornalista di Quarto Canale con “Linea d’Ombra” non riesco proprio a capirlo. Figurarsi chi e come poteva essere impensierito dall’informazione, pure egregia, professionale e impegnata di una piccola realtà televisiva. Insomma almeno per quelle che sono le mie conoscenze in provincia di Salerno non ho mai conosciuto un giornalista eroe. E per oggi meglio chiudere qui. Alla prossima.

One thought on “Gambino/49: la guerra dell’informazione

  1. Egregio Dott. Bianchini
    Adesso più che mai sento il dovere di esprimervi tutta la mia ammirazione in riguardo alla chiarezza e alla veridicità dei temi affrontati, a differenza di altri giornalisti che, attraverso alcuni articoli, non mi hanno permesso il riscontro con i fatti reali. Mi permetto di dire ciò perché sono pienamente al corrente del Processo Gambino e riesco quando posso a seguire qualche udienza di particolare interesse. Le mie conclusioni, per nulla affrettate, fanno riferimento ad un processo esclusivamente politico, dove il nemico da abbattere lo si può uccidere, costi quel che costi, ed usando qualsiasi mezzo!!!
    Ma le sembra giusto?????
    Mi è sembrato di capire che sin dall’inizio non c’è stata molta correttezza e chiarezza …… “costi quel che costi” si può arrivare ad essere poco precisi (o forse, anzi sicuramente scorretti) nello svolgere le prime indagini??? Sbaglio o ci sono stati evidenti dietro front di alcuni teste???? Mah …sembra tutto così assurdo, ma lo è ancora di più se penso a 9 imputati, preciso ancora imputati, che da 10 mesi si ritrovavano a vivere una realtà a loro credo del tutto sconosciuta. Mah, caro dott- Bianchini per fortuna che c’è lei, ancora mi congratulo e continui così …. scrivendo tutta la verità nient’altro che la verità e non “per sentito dire” come sembra basarsi tutta la forma di questo processo!!! Mi consenta un suggerimento, appunto, IL PROCESSO … “PER SENTITO DIRE”…… (frase onnipresente nelle dichiarazioni dai teste)… la saluto!

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