AMATO/12: chi ha paura di Mario Del Mese ? … dopo la riunione top-secret è il momento delle “buste gialle”

Aldo Bianchini

SALERNO – Tanto per rinfrescare la memoria dei miei lettori mi corre l’obbligo di ricordare che nella puntata n.11 della serie dedicata al “Crac Amato” ho parlato di una riunione/cena riservatissima svoltasi a casa del cavalier Peppino Amato con tanto di capretto con patate al forno. Questo aspetto gastronomico non è secondario, innanzitutto perché rappresenta una sorta di “top-gun” dei piaceri della buona tavola riservata agli intimi e poi perché la riservatezza è stata una specie di leit-motiv che ha accompagnato da sempre il “cavaliere della pasta”.  Ho svelato, già in data 15 luglio scorso, in assoluta anteprima che c’era stata una cena-riunione a casa del “cavaliere” ed avevo anche indicato che era presente il top del Monte dei Paschi di Siena (Mussari), il politico (Del Mese), ed altri, compreso il “personaggio eccellente” e cioè il sindaco Vincenzo De Luca. Oggi conosciamo anche i nomi dei presenti pubblicati da tutti i giornali e che io non avevo rivelato per non beccarmi l’ennesima denuncia per un’anteprima in solitario. Ero però convinto che la Procura già sapesse tutto e su questo avevo rassicurato i numerosi amici che mi avevano chiamato per esternarmi la loro solidarietà convinti che avessi anticipato un po’ troppo i tempi rischiando per l’ennesima volta. I fatti mi hanno dato ragione e tutti i colleghi possono ora sfiziarsi a pubblicare di tutto e di più. Ma a me piace giocare come fa il gatto con il topo. Ed eccomi pronto a svelarvi due nuovi particolari inquietanti: 1) Chi ha paura e perché di Mario Del Mese, detto Mariolino ?; 2) Cos’è la storia delle buste gialle rigonfie di bei soldoni ?. Andiamo con ordine e partiamo dalla prima domanda. Probabilmente a quella riunione/cena riservatissima c’era anche il giovane Mario Del Mese che dal mitico “nonno” ha ereditato soltanto il nome di battesimo, purtroppo. Questa sua presenza potrebbe essere la ragione scatenante della paura, ampiamente diffusa negli ambienti altolocati salernitani e nel Palazzo di Città, nei confronti di quel giovanotto che secondo alcune bene informate testate giornalistiche (da Il Mattino a La Città, per finire a Roma-Cronaca) sta incominciando a “sputtanare” (scusatemi il termine, ma è quello più rispondente alla necessità di individuare intere categorie di tracotanti cialtroni adusi all’utilizzo cattivo del potere!!) i diversi personaggi che a vario titolo e ruolo sono entrati in questa catastrofica vicenda di “bancarotta fraudolenta” con scambio di mazzette e di “BUSTE GIALLE RIGONFIE” che sono entrate ed uscite dai portoni che contano nel mondo della politica, dell’imprenditoria e della pubblica amministrazione. Chi ha paura e perché di Mario Del Mese? La risposta è semplice: Chi?, tutti quelli che devono avere paura, senza esclusione di nomi e cariche pubbliche importanti; Perché?, perché nella loro arroganza del potere hanno scelto la persona sbagliata per incarichi di assoluta riservatezza. E Mario Del Mese tutto può essere, tranne il giovane scaltro e riservato che ci voleva per una simile esigenza. Non è neppure tanto difficile capire perché “Mariolino” (strano che non lo abbiano capito per tempo anche quei personaggi che hanno gestito e gestiscono da decenni il potere assoluto in Città e in Provincia) non è e non poteva essere la persona giusta. La storia di Mariolino ve la racconterò se e quando sarà necessario. Conosco troppo bene la famiglia Del Mese, della quale almeno io personalmente ho profondo rispetto. I giornali si stanno sbizzarrendo nel descrivere Mariolino come un personaggio sui generis, capace di amicizie ed entrature ad altissimi livelli, esuberante, vacanziero, giocatore, spavaldo fino ai confini della tracotanza. Questa è l’immagine che si ricava dall’attenta lettura dei quotidiani. Di Mario Del Mese si potrà dire e scrivere di tutto e di più, io non la penso così e di una cosa sono assolutamente certo, non sarà mai il capro espiatorio di chicchessia, zio compreso. Tanto è vero che “zio Paolo” avrebbe anche cominciato a prendere le distanze ed a raccontare i particolari di quella cena-riunione nel tentativo di ammorbidirne i toni ed annacquarla nei contenuti per renderla inefficace sul piano giudiziario. Ma a quella cena di cosa si è realmente discusso? Mistero assoluto. Forse Mariolino sa qualcosa o sa tutto, chissà!! Nel frattempo monta la storia delle “buste gialle rigonfie”. Per i particolari dovete pazientare fino a domani.

 

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