Baronissi: Moscatiello verso il Parlamento

 

 

Da Giuseppe Napoli

BARONISSI – L’ha fatto ieri sera, dinanzi ad una platea di circa 300 cittadini assiepati nell’aula consiliare del municipio dove si è riunita l’assemblea di partito alla presenza del segretario provinciale Antonio Fasolino e del segretario regionale, nonché consigliere regionale Gennaro Salvatore. Un’assemblea pubblica incentrata sul ruolo di Baronissi e della valle dell’Irno nel più ampio scenario provinciale e nazionale, sulla necessità di fare quadrato su asset strategici quali il retro porto, ovvero il progetto della piattaforma logistica a Mercato San Severino, Città dei Giovani e della Medicina, la terza corsia della Salerno-Avellino. Ma soprattutto, come hanno ribadito Fasolino e Salvatore, «valorizzare i buoni esempi della politica, le migliori espressioni della classe dirigente attuale, dare ai cittadini dei validi punti di riferimento, radicarsi sul territorio».«L’unico modo per farlo – ha sottolineato Moscatiello è restituire agli elettori il diritto democratico di scegliere chi votare ed è per questo che il ritorno alla scelta del candidato rappresenta l’unico strumento legislativo che la politica ha per essere credibile in questo momento storico così delicato, scandito da sfiducia e pessimismo. Servono buoni esempi, serve passione e coraggio per restituire alla gente ottimismo e speranza. Serve dare uno slancio ai modelli virtuosi che ci sono in Campania e in Italia, e ci sono: solo che non fanno notizia. Dobbiamo imparare a ragionare in termini di performance, come accade in ogni azienda privata che si rispetti, e la classe dirigente va giudicata sul rendimento, su ciò che fa e non sulle buone intenzioni. Baronissi ha fatto tanto e bene: lo dicono i numeri. Io sono pronto a metterci il mio impegno – ha ribadito l’esponente del Nuovo Psi – come ho sempre fatto in questi anni. Voglio che i cittadini siano liberi di poter scegliere Giovanni Moscatiello o un altro nome e di scriverlo sulla scheda. Organizzare un grande movimento, farlo crescere con la partecipazione dei suoi iscritti: sono queste le priorità per formare la nuova classe dirigente. È il momento di cambiare passo e soprattutto cambiare metodi. Servono uomini di ferro per la rinascita del Sud, come i cento invocati dal grande meridionalista Guido Dorso».

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