SANZA ALLA CONQUISTA DEL CERVATI

 

 

Antonio Citera

SANZA -Una risorsa, una meta di culto, un paradiso incontaminato. Il Monte Cervati la vetta più alta della Campania.  S’innalza maestoso verso il cielo, con i suoi 1898 metri sembra quasi sfiorare le nuvole. Parliamo del monte Cervati, tra miti e leggende è da sempre meta di pellegrini, di turisti, di appassionati che si avventurano in un sentiero ancora per certi versi inesplorato e ricco di fascino. La sua  natura geologica evidenzia una morfologia caratteristica di un ambiente carsico, inghiottitoi, sorgenti freschissime e corsi d’acqua temporanei. Il massiccio  si presenta  con spettacolari  pareti a strapiombo, solcate da profondi canaloni, a suoi i piedi boschi misti e  faggete che si aprono di tanto in tanto in radure ricche di vegetazione. Sulla sua  cima una cappella ed una grotta dedicate alla Madonna della Neve, sono  meta di un culto millenario che puntualmente si rinnova ogni anno, una devozione incisa nel cuore dei Sanzesi . Uno scenario imponente che si apre a vista d’occhio, un paradiso naturale spesso conteso con gli abitanti di Piaggine .  Una vera risorsa per Sanza, da gestire e sviluppare. Da anni oramai, si combatte per valorizzare quanto di bello la natura ci ha regalato, lo si fa con passione, senso di responsabilità, ma a volte questo non è sufficiente. Si sa per creare economia bisogna investire, bisogna stare al passo con i tempi, bisogna saper e soprattutto poter interagire con le esigenze del turista. Le varie amministrazioni susseguitesi negli ultimi anni questo lo hanno capito, si sono spese a suon di carte bollate per cercare di attrezzare il giusto necessario la montagna per renderla quantomeno accessibile. Ma purtroppo come spesso accade in Italia, e specialmente in Campania, il paradosso è sempre dietro l’angolo. Mille studi di fattibilità, mille progetti e fiumi di carta consumati, ma mai niente è stato fatto. Ricordo ancora quel giorno che l’attuale presidente del Parco Nazionale Amilcare Troiano, venne in visita per la prima volta sul Cervati. Imboccata la strada sterrata unico sentiero per accedervi in auto, il suo volto pareva  incantato da tanta bellezza, un fiume di promesse uscivano dalla sua bocca. Sono passati 4 anni, niente è mutato. Sanza e i sanzesi ci credono ancora. Il sindaco e l’amministrazione continuano a battersi per dare dignità ad un popolo raggirato dalle Istituzioni, vincolato dalla burocrazia che vuole spegnere anche l’ultima fiammella di speranza che tiene in vita la ormai inesistente economia di un territorio ricco di storia e di tradizione.

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