Padula: l’amianto abita qui …..

Aldo Bianchini

PADULA – Dopo lo scandalo del cavalcavia autostradale in loc. Ponte di Ferro di Padula (scandalo trattato ampiamente sulla rivista Città Vallo tra agosto e  settembre 2012) ecco pronto un altro sconcio, questa volta anche con l’aggravante del pericolo per la salute pubblica. Siamo sempre in loc. Ponte di Ferro di Padula e lo spettacolo che si presenta davanti agli occhi è davvero inquietante. Ai bordi di una stradina interpoderale che corre lungo il lato destro del famoso cavalcavia sono stati depositati, presumibilmente nottetempo, veri e propri cumuli di pannelli di eternit (alias amianto) insieme a rifiuti solidi urbani di tutti i tipi e suppellettili di ogni genere, dai divani agli armadi. E’ vero che l’amianto allo stato solido non dovrebbe essere dannoso per la salute, ma i pannelli di eternit depositati ai margini della stradina sono in gran parte sbriciolati e potrebbero liberare nell’aria anche la tossicissima polvere di silicio. I proprietari dei terreni che si affacciano su quella stradina sono tutti molto preoccupati perché, se è vero che in zona non abita nessuno, è pur vero che quella località è frequentatissima da animali al pascolo che potrebbero trasmettere all’uomo l’eventuale tossicità contratta tra i rifiuti abbandonati, ripeto, in loc. Ponte di Ferro. Mi rendo benissimo conto che la responsabilità di quello che accade nottetempo in quella località non può certamente essere ascritta alle Autorità Comunali ma qualche controllo in più, soprattutto notturno, sarebbe necessario anche al fine di rispondere al grido di appello della popolazione di quella contrada. A tal fine mi sembra doveroso un coordinamento effettivo ed efficace tra le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani e Guardia di Finanza), coordinamento che può senza dubbio essere richiesto dal sindaco di Padula Paolo Imparato che, nell’ambito delle sue prerogative, potrebbe addirittura convocare una “conferenza di servizi” tra le varie Armi, segnalando semmai il caso in se e le eventuali defezioni alla Procura della Repubblica di Sala Consilina per le iniziative di competenza. “Tra l’altro –mi diceva un proprietario terriero- si rischia di non poter accedere ai terreni a causa dei cumuli di rifiuti che presto occuperanno la già stretta stradina interpoderale”. E questo sarebbe il male minore.

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