Caimangate/30: ministro si, ministro no … Renzi sfoglia la margherita !! a soffiare sul fuoco le due prime donne di Matteo … Maria Elena e Pina

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “Per carità non farlo ministro, se vuoi bene a te stesso non farlo ministro, questo è capace di spianarci tutti”, sembra essere questo il lungo e ficcante cinguettio delle due donne di Matteo nelle orecchie del capo. Da un lato Maria Elena Boschi, la favorita, dai tratti somatici dolci e suadenti ma dalla grinta esplosiva; dall’altro Pina Picierno, la sopportata, dai tratti somatici duri e arroganti ma pronta a tradire chiunque nel nome della carriera politica. Entrambe non hanno un particolare feeling nei riguardi di Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno quasi decaduto e aspirante ministro della Repubblica; e se Maria Elena riesce anche a sorridere in sua presenza, da dietro è pronta a sproloquiare con Matteo contro Vincenzo: è pericoloso, non prenderlo, tienilo a distanza di sicurezza, non puoi affidargli un incarico di prestigio; fa eco Pina, che ha lo stesso ghigno di Vincenzo e che per questo non lo sopporta neppure a vederlo da lontano (la repulsione è reciproca !!), da qualche giorno non fa che dire che il sindaco di Salerno è un pericolo per tutti, un ministero nelle sue mani equivale al premierato. Insomma più o meno questi sono i sentimenti di grande falsa-lealtà che si manifestano da qualche giorno contro Vincenzo De Luca, incaponito più che mai ad avere un ministero, o questo o niente, e poi saranno dolori per tutti. Ma non sono soltanto Maria Elena e Pina a paventare il pericolo De Luca, in tantissimi stanno facendo la fila all’uscio di Matteo per spiegargli più o meno tutti la stessa cosa: fare ministro De Luca è come farlo primo ministro. E perché ? La spiegazione è semplice. Che piaccia o no (e a me De Luca non piace !!) bisogna riconoscere che per le sue spiccate capacità Vincenzo non avrebbe ostacoli e creerebbe una enorme difficoltà in seno al Governo perché il suo ministero schizzerebbe verso vette altissime in fatto di programmazione e produzione, insomma li farebbe fuori tutti in brevissimo tempo tanto che dopo non sarà niente più come prima e il potere e l’immagine di De Luca tracimerebbe anche oltre i confini nazionali. Farebbe in un lampo saltare all’aria tutti i vecchi e rincoglioniti funzionari ministeriali costringendoli a levate mattutine che non hanno mai immaginato nel corso della loro vita; lavorerebbe 24 ore al giorno (H/24) e smantellerebbe antiche abitudini ed incrostazioni storiche negli arrugginiti meccanismi statali; stanerebbe in poche ore i tanti farisei e gli affaristi cacciandoli a calci nel sedere; sarebbe presente in ogni ufficio ed a qualsiasi ora; andrebbe a vigilare sul posto qualsiasi attività del ministero; rifarebbe, se del caso, la stessa trafila di capocantiere che ha fatto a Salerno per anni; e sarebbero, ovviamente, dolori per tutti. Ve lo immaginate Voi il nostro sindaco, qualora dovesse avere le infrastrutture, piombare nel cantiere della TAV in Val di Susa e prendere per il petto i caporioni della rivolta o mandare a quel paese (con coloriti epiteti !!) le donne  dei contestatori che anche li (come da noi) fanno da paravento ai loro uomini. Sarebbe capace di vivere in elicottero per essere presente dovunque e ad ogni costo.  Insomma sarebbero, davvero dolori per tutti. Chiarezza per chiarezza è proprio così. De Luca a Roma lo conoscono tutti e tutti hanno timore di lui; per troppi anni ha violentemente esternato contro tutti dalla “sua Salerno”, troppe volte ha massacrato i leader politici, da sempre delegittima il suo partito; cosa volete adesso che riesca a raccogliere se non tradimenti e voltafaccia. Sarebbe bello, però, vederlo all’opera, perché Vincenzo De Luca in questo è un grande, farebbe filare liscio tutti, e che ridere da Striscia a Blob. Nel palazzo di città circola un aneddoto che lo riguarda. Tempo fa ritornando da Roma nottetempo, dopo una trasmissione di Porta a Porta, invece di farsi accompagnare a casa fece proseguire l’autovettura di servizio fino al fontanone di Parco Pinocchio. Voleva rendersi conto di persona se funzionava. La trovò spenta e la sua ira montò alle stelle. Erano all’incirca le quattro e trenta del mattino, il tempo non era bello, e nonostante tutto telefonò al dirigente del settore e lo fece precipitare (mutande in mano !!) fino alla fontana di Piazza Montpellier. Ebbene sarebbe sufficiente anche un solo episodio del genere a Roma per finire sui giornali di gossip di mezzo mondo, e tutto a vantaggio delle capacità organizzative di un politico che sa fare il suo mestiere con ricaduta enorme della sua immagine planetaria. Allora si che Vincenzo De Luca avrebbe raggiunto l’apice della sua parabola terrena e potrebbe ritornare felice e contento a ricomandare di nuovo, per altri decenni, la “sua Salerno”. Me lo auguro sinceramente per lui, me lo auguro per la politica nazionale che avrebbe bisogno di una sterzata clamorosa, me lo auguro per l’immagine del nostro Paese; dubito, però, che ciò avvenga; la politica sa difendersi molto bene e Matteo, saggiamente indottrinato dalle sue donne, certamente saprà come comportarsi al meglio. Nel frattempo sfoglia la più classica delle margherite. Poi si vedrà

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