“Il mare, le stelle, il sogno” Via Crucis in ricordo di Angela (giovedì 27 marzo)e dei migranti vittime del mare

 

da Caritas Salerno

SALERNO – Pregheremo per i migranti vittime del mare e per An-gela, della quale vogliamo raccontarvi la storia breve e intensa, sospesa tra “Il mare, le stelle e il sogno”. Il mare e il suo fragore sono le prima cose che Ange-la avrà percepito. Le stelle la prima cosa che avrà visto. Il sogno il primo che avrà fatto e che l’ha por-tata direttamente tra le braccia di Dio ad ascoltare la prima ninna-nanna. Chi è “Angela”? E’ una bambi-na, vittima di una gravidanza indesiderata, di car-nagione chiara, abbandonata dopo il parto, con il cordone ombelicale ancora attaccato e ritrovata ricoperta dalle alghe sulla spiaggia di Campo-longo nel novembre del 2013. Angela è il nome che affettuosa-mente le hanno dato i dipendenti dell’ospedale di E-boli. La sua storia ha commosso tutto il territorio ma è stata presto dimenticata. Non vogliamo sape-re né la nazionalità, né il perché del ge-sto. Vogliamo però che Angela diventi il segno del ri-scatto per queste terre dimenticate dove la vita umana non ha valore e dove i sogni si infrangono nel mare e le stelle sono punte di ghiaccio nel cuore dell’umanità. Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro te-nerezza (Papa Francesco messaggio Quaresima 2014).

 

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