NELLE STORIE D’AMORE IL CETO SOCIALE RESTA DISCRIMINANTE

In un sondaggio di Aristofonte.com solo il 24% delle donne si è dichiarato totalmente disinteressato alla professione lavorativa del proprio partner e al suo contesto sociale  

 

Ogni tanto bisogna anche fare i conti con la realtà, quella in cui il principe non avrebbe mai raccolto la scarpetta della povera Cenerentola, semplicemente perché la poveretta non avrebbe mai potuto permettersi il lusso di partecipare al gran ballo. Insomma, il ceto sociale resta discriminante nelle storie d’amore.In un sondaggio di Aristofonte.com, sito web dedicato ad incontri tra ragazze e uomini maturi, su un campione 2 mila persone di entrambi i sessi, il 42% dichiara di volere un partner il cui lavoro sia il più possibile in linea con il proprio. Certo ci sono eccezioni, come ad esempio il principe Emanuele Filiberto di Savoia che si è sposato con un’attrice o come il principe William d’Inghilterra che si è sposato con la figlia di due ex assistenti di volo della British Airways; ma nella generalità dei casi relazioni tra persone di ceti così diversi non sono molto comuni e molto spesso neanche sono durature.

Il 35% degli intervistati di sesso femminile dichiara di desiderare incontrare un compagno che occupi una posizione lavorativa e sociale più elevata rispetto alla propria. Mentre solo un 24% delle intervistate da Aristofonte.com si è dichiarato totalmente disinteressato alla professione lavorativa del proprio partner e al suo contesto sociale.

E gli uomini? Al di là della professione e delle condizioni sociali, la stragrande maggioranza degli uomini (78%) afferma che l’importante è che lei sia più giovane. «Perché ci si capisce di più, ci si può confidare e si può costruire una relazione più duratura» spiegano i responsabili di Aristofonte.com.

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