Caimangate/52: da Cacciari a De Luca … stessa filosofia tra Mose e Citarella !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Dopo aver superato la soglia delle cinquanta puntate di questa lunga telenovela che altro non è se non la storia della cronaca salernitana (e non solo !!)  riferibile all’ineffabile sindaco Vincenzo De Luca mi verrebbe quasi voglia di cambiare il titolo per cambiarlo da “Caimangate” in “Filosofo”, sempre rosso tanto per intenderci. Ne verrebbe fuori un accostamento più verosimile tra lui (De Luca !!) e Massimo Cacciari (già sindaco di Venezia e vero filosofo rosso). Una frase, soprattutto, caratterizzerebbe questo strano e insolito accostamento: <<Io chiedevo, e l’ho fatto centinaia di volte, interventi utili alla città. Ma mai e poi mai ho chiesto favori: a nessuno>>. Una frase che Vincenzo De Luca ha ripetuto centinaia di volte in sede locale attraverso la sua trasmissione tv anche nei momenti più bui delle sua vicenda giudiziaria. Una frase che Cacciari sta ripetendo a Venezia per sottrarsi all’incalzante pressione dei magistrati che vorrebbero ad ogni costo arrivare alla presunte tangenti rosse per la faccenda, molto più grosse di tutte quelle di Salerno messe assieme, del Mose che sta sradicando tutti i personaggi politici, blasonati e non. Vedremo come andrà a finire. Qui da noi il sindaco dovrà vedersela, adesso, anche con le dichiarazioni di Giovanni Citarella, un povero cristo (povero si fa per dire !!) che un giorno si e l’altro pure va alla ricerca spasmodica del soggetto politico di turno destinatario a suo dire di favori e, forse, prebende. L’ultima rivelazione in ordine alle presunte pressioni di De Luca su Rainone (fonte Cronache del Salernitano del 12 giugno 2014 che riporta notizie apparse sul blog di Angela Cappetta – questo è un altro caso dell’informazione salernitana che sui quotidiani ufficiali è bloccata e sui blog è libera !!) per via di un assegno da 15mila euro in favore della Salernitana Calcio che l’inaffidabile (per quella vicenda !!) Antonio Lombardi stava mandando a carte quarantotto. Una vicenda vecchia di quasi due anni che oggi viene sbandierata ai quattro venti senza minimamente commentare che il tutto è l’ennesima dimostrazione dell’insipienza accusatoria di Giovanni Citarella che non sa più a che  santo votarsi per cercare di salvarsi. A questo punto anche le rivelazioni sui due ex assessori provinciali, Alfieri e Stanzione, e contro lo stesso Edmondo Cirielli, possono essere tranquillamente cestinate come avevo sostenuto (da solo !!) qualche tempo fa. Nei panni di De Luca mi sentirei onorato dalle indiscrezioni di Citarella, che non fanno altro che confermare l’interesse di un sindaco per la squadra di calco della sua città che stava perdendo il suo presidente (Lombardi) per inaffidabilità dello stesso e che De Luca cercava di strappargliele per affidarla, forse, nelle mani più forti e più sicure come quelle del gruppo Rainone (come ho già sostenuto in altri miei interventi). In fin dei conti Citarella, come un leone in gabbia, non riesce a darsi pace ed a farsene una ragione delle sue disavventure; cerca quindi, da un paio di anni a questa parte, di trovare a tutti i costi un capro espiatorio credibile, aveva cominciato con Luigi Di Sarli di Teggiano ponendolo al timone di una organizzazione, meglio dire un cartello, per la gestione dei lavori pubblici e adesso cerca di attaccare anche gli altri gruppi imprenditoriali che, come il suo gruppo aveva fatto in passato, fanno e ricevono favori politici. Tutto qui, il vento è soltanto cambiato. Comunque tra Cacciari e De Luca resta una differenza sostanziale e non di poco conto; il Mose è il Mose, i lavori pubblici di Salerno sono soltanto bruscolini.

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