Teggiano: il castello della discordia

Aldo Bianchini

TEGGIANO – Non è il caso di rimarcare che quello che scrivo è sempre frutto del mio pensiero espresso in piena libertà e sincerità. Ebbene devo fare i complimenti al giovane collega giornalista Antonio Colombo che si è esibito in un esercizio giornalistico etico-filosofico sul filo sottilissimo della lama di un rasoio. Antonio è il direttore responsabile di un giornale online molto seguito e primo in assoluto nel Vallo di Diano, un giornale che fa moltissima ottima cronaca ma che raramente si avventura in rischiosi approfondimenti. Sono comunque molto soddisfatto dalla prova di forza e di contenuti offerta da Antonio ai suoi numerosissimi lettori. L’articolo che mi ha indotto a questo approfondimento è quello pubblicato da Ondanews in data 15 gennaio scorso con il seguente titolo: “Teggiano: La Pro Loco e la sua nota stampa da interpretare e che “precisa” un “condizionale”. Prima parlavo di un esercizio etico-filosofico del bravo Antonio nel commentare la risposta piccata della Pro Loco Teggiano all’incontro con stretta di mano (foto tratta da Ondanews) tra il presidente Enrico Maria Amelio, il sindaco Rocco Cimino e il direttore generale della Bcc Monte Pruno Michele Albanese per il lancio della “Fondazione Eventi Culturali” con l’eventuale partecipazione del Castello Macchiaroli, della Regione, della Provincia e della CCIA. Il vero problema è che la grande base della Pro Loco Teggiano ha messo in atto una vera opposizione interna, capeggiata dal segretario avv. Conantonio D’Elia, contro il presidente Enrico Maria Amelio che ha cercato soltanto di allargare, giustamente, la base partecipativa di un progetto ambizioso come quello della “Fondazione” che seppure largamente sostenuto dalla BCC di Michele Albanese ha necessariamente bisogno di altre partecipazioni dalle quali non può essere tenuto fuori il Castello Macchiaroli, grande immagine e vero simbolo dell’antica tradizione storica teggianese. Su questo aspetto Antonio Colombo non si è sbilanciato più di tanto, ma è giusto così vivendo una realtà locale molto difficile e complicata. Il vero problema, a mio avviso, è che la base della Pro Loco è ancora “aspramente incazzata”, a torto o ragione, contro l’atteggiamento dei gestori del Castello Macchiaroli per quella furiosa polemica scatenata in occasione dell’annuale e rituale manifestazione “Alla tavola della Principessa Costanza” (dell’agosto 2014) ed ha ritenuto la stretta di mano del suo presidente (che probabilmente non aveva compiutamente preavvertito la base della Pro Loco) offensiva nei confronti della “linea di pensiero” che fa maggioranza nella stessa Pro Loco. In  considerazione del fatto che la Pro Loco Teggiano non è l’ombelico del mondo ha fatto benissimo (sempre a mio sindacabile avviso) il presidente Amelio a cercare di allargare l’intesa tra i vari enti locali e Castello Macchiaroli per sostenere al meglio l’impegno della Bcc Monte Pruno nell’avventura della “Fondazione” che non è una robetta da poco. Come al solito sulla scena è intervenuto, un po’ piccato e con toni duri, il direttore generale Michele Albanese che testualmente ha dichiarato:  “L’ipotesi di una Fondazione per noi rappresenta un fatto positivo e continua a rimanere in piedi. Alla Banca fa enormemente piacere che tra i protagonisti del “patto” ci sia anche la Pro Loco perché è un punto di forza della comunità teggianese, però se, caso mai, la Pro Loco volesse prendere le distanze, è libera di farlo, ma il progetto continuerebbe a rimanere in piedi anche senza la Pro Loco”. Non comprendiamo il senso di queste dichiarazioni che sarebbero state più logiche se a pronunciarle fosse stato il Presidente. Dichiarazioni, inoltre, rese a distanza di oltre una settimana dall’ipotesi che abbiamo immaginato e commentate positivamente dal sindaco”. Un messaggio chiarissimo, quello di Albanese, che dovrebbe indurre tutti a più miti consigli; in fin dei conti la Bcc deve investire e, oggi come oggi, investire è sempre un rischio; per questo il direttore generale non può attardarsi in sterili polemiche tutte interne ad una Pro Loco che ha bisogno di una definitiva chiarezza, altrimenti può rimanere tranquillamente fuori dal discorso impegnativo e profondamente costruttivo per il destino dei futuri eventi culturali di Teggiano che, piaccia o no, ha anche bisogno dello storico Castello Macchiaroli. Sono convinto che la polemica non si chiuderà facilmente e il caso andrà seguito con l’attenzione che merita.

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