Caimangate: le “eco … balle” del governatore e i fiori di San Remo !!


Aldo Bianchini

NAPOLI – Chi era presente mi ha riferito che nella sala delle giunte della regione quando è entrato Vincenzo De Luca non volava neppure una mosca. E’ vero che si doveva parlare di un problema grosso quanto una montagna come l’ambiente e la raccolta dei rifiuti, ma la subalternità ad un solo uomo da parte di tanti cervelli mi sembra davvero molto riduttivo per tutti coloro che gli stanno intorno e non sanno dirgli mai “no”. Sembrava, mi ha detto l’amico, come essere sotto la cupola di San Pietro in attesa delle prime parole di un nuovo Papa. A Napoli, anche se si trattava soltanto di San Vincenzo da Ruvo del Monte, c’è stato il valore aggiunto della pietrificazione di tutti i presenti che hanno, forse, trattenuto anche il respiro per alcuni minuti, pur di non disturbare la concentrazione di cui anche lui ha bisogno prima di “sparare balle, anzi eco…balle”. Poi con il suo solito tono trionfalistico e apodittico ha detto: “Ho parlato con Renzi, la Terra dei Fuochi diventerà Terra dei Fiori”. Il mio amico, in quel momento, ha pensato “Adesso passa l’angelo e dice amen !!”, come recitava un vecchio e sempre attuale proverbio popolare. Il giornalista Paolo Mainiero su Il Mattino del 3 settembre è andato, se possibile anche oltre ed ha descritto la scena del film di Massimo Troisi quando parla con il fratello per il regalo alla mamma: “Cinquemila lire le metto io, cinquemila Patrizia e un milione tu”. Nessuno, per quanto si sappia, ha assistito alla telefonata intercorsa tra Matteo Renzi e Vincenzo De Luca, ma potrebbe essere successo proprio come nel film; Vincenzo che dice a Matteo di dargli i soldi e Matteo che risponde subito con una disponibilità pari ad oltre 600milioni di euro per bonificare, in cinque anni, le terribili zone tra Villa Literno e Giugliano (solo per citarne alcune). Insomma le “eco … balle” di Vincenzo si aggiungono alle “euro … balle” di Matteo in una politica fatta di annunci e di elargizioni a raffica sull’onda di una mediaticità senza precedenti. Se i due personaggi, testè citati, non sempre in perfetta sintonia politica e personale hanno con una semplice telefonata promesso la riqualificazione di un difficile territorio a disdoro di quel povero cristo di Silvio Berlusconi che, più platealmente, era sceso a Napoli con tanto di scopa in mano e con tutto il governo al seguito. Nonostante la parziale riattivazione del termovalorizzatore di Acerra i risultati non vennero anche a causa delle durissime reazioni della sinistra contro ogni azione della destra e il buon Silvio fu costretto a rinfoderare gli attrezzi di lavoro. Ora che sicuramente la sinistra non dovrà fare i conti con la destra sempre più insipiente i risultati dovrebbero arrivare senza se e senza ma; salvo poi ad assistere alla solita sceneggiata di Vincenzo che spara a zero contro Matteo che non gli ha conferito i fondi previsti. Comunque, la pulizia della Campania dovrebbe avvenire in tre distinte fasi: smaltimento di un terzo di eco balle fuori regione, potenziamento stir di Tufino e Giugliano, riqualificazione stir di Caivano. Qualche anno fa le regioni rosse si opposero brutalmente allo smaltimento nelle loro regioni, bisognerà vedere ora come si comporteranno e se si faranno cooptare dagli annunci apodittici del neo governatore che non le ha mandate a dire neppure a Gigi D’Alessio: “Il concerto di Gigi D’Alessio ? Può servire ma se lo chiamano malaterra ci tagliamo … le speranze da soli”. In questo il kaimano non poteva restare dietro l’altro Matteo, quello della Lega Nord, che ha zittito un altro grande artista come Ligabue dopo aver maltrattato Antonello Venditti. Mi auguro sinceramente che Vincenzo De Luca possa fare della Terra dei Fuochi il meraviglioso giardino della Terra dei Fiori, senza nulla togliere alla città di San Remo ed a tutta la riviera ligure. Spero di essere qui per applaudire ma anche, se del caso, a ricordare al kaimano le promesse non mantenute. Senza mai dimenticare che la situazione rifiuti in Campania si è ulteriormente incancrenita per colpa dei dieci anni di Bassolino e dei cinque di Caldoro, come correttamente lo stesso De Luca ha ricordato.

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