CICLISMO: più importante il Giro o il Tour ?

Aldo Bianchini

SALERNO – All’indomani della quarta vittoria al Tour de France del britannico Christopher Froome (terza consecutiva) ritorna in gioco la domanda di sempre: “E’ più importante il tour o il giro ?”. Per un innato senso di appartenenza mi verrebbe da rispondere subito che il Giro d’Italia è sicuramente più importante del Tour de France. Moltissimi osservatori, però, non la pensano così e con il loro atteggiamento fanno di tutto per mitizzare sempre di più il tour come la corsa ciclistica più importante e più bella del mondo.

Più cautamente sono dell’avviso che il tour è senza dubbio una corsa importantissima e che rispetto al giro è molto diversa. In primo luogo per le condizioni climatiche in cui esse si svolgono; piena estate (luglio) per il tour e piena primavera (maggio) per il giro; e sugli atleti le condizioni climatiche incidono molto pesantemente anche ai fini delle scelte da compiere nella preparazione per affrontare i due grandi giri. Molti corridori prediligono il caldo del tour al clima freddo e temporalesco del giro; prediligono la “grande boucle” moltissimi ciclisti che difficilmente si schierano ai nastri di partenza anche del giro. Anche come è nata quella corsa francese ha portato, di per se, più attenzione sulla stessa; difatti per molti decenni il tour è stato un giro per nazioni con squadre nazionali capitanate da un “commissario tecnico”, per questa ragione intorno e dentro alle squadre sono fiorite negli anni leggendarie vicende personali e di gruppo che hanno mitizzato la corsa in giallo. Per decenni, quindi, il tour è stato considerato alla stregua di un campionato del mondo di ciclismo a squadre, mentre il giro era ed è una affascinante corsa a tappe per singoli atleti raggruppati in squadre all’interno delle quali la scaletta del comando non è mai stata rigidamente rispettata così come avveniva per le squadre nazionali al tour dove il capitano era il capitano ed andava rispettato fino in fondo alla corsa. Proprio quest’anno abbiamo visto che anche al tour con le squadre commerciali alla fin fine non tutti rispettano il capitano ed a farne le spese è stato il nostro Fabio Aru nella terzultima tappa, quella dell’Izoard sulla cui cima c’è l’ennesima stele dedicata a Fausto Coppi.

Su come e perché i corridori scelgono se partecipare al giro o al tour basta dare un’occhiata alla classifica dei vincitori di giro e tour nello stesso anno per avere un quadro della situazione: Anquetil – Merkx – Coppi – Pantani – Hinault – Hindurain e Roche; sette ciclisti hanno messo a segno l’accoppiata giro-tour che su un numero complessivo di 204 grandi giri (Italia – Francia) danno l’esatta dimensione della grandissima difficoltà per gli atleti di scegliere le due corse contemporaneamente, anche perché la stagione ciclistica è molto ricca e variegata e se ai due grandi giri si aggiunge anche la Vuelta la situazione diventa più difficile. Nessun ciclista ha mai vinto nello stesso anno giro – tour e vuelta; soltanto cinque li hanno vinti tutti e tre: Anquetil, Gimondi, Merkx, Hinault e Contador.

Ma la differenza più vistosa tra giro e tour consiste nel fatto che al tour spesso sono emersi campioni che l’hanno vinto per molti anni di seguito: Lance Armstrong (sette volte), poi squalificato; Jacques Anquetil per 4 volte (+ 1), Eddy Merkx per 4 volte (+ 1) e Miguel Hindurain per cinque volte su cinque; quasi come a dire che la Francia predilige costruire il suo campione, epoca dopo epoca, per difenderlo contro tutto e contro tutti (anche se non è francese); insomma creare spesso il personaggio mitico a garanzia del successo planetario della corsa nell’ottica di farla ritenere la più bella e più importante del mondo.

Un solo atleta, infine, ha vinto cinque Tour (di cui quattro consecutivi), cinque Giri (di cui tre consecutivi) e tre Vuelta (di cui due consecutive), oltre a moltissime corse in linea tra le quali per ben sette volte la Milano-San Remo e quattro campionati del mondo (solo per citare alcuni traguardi); il suo nome è Eddy Merkx che ad oggi rimane il più grande campione in assoluto di tutti i tempi per quanto attiene il numero complessivo di corse a tappe e in linea vinte.

Anche se Jacques Goddet, storico patron del Tour de France, indicò Fausto Coppi come «il più grande» ed Eddy Merckx come «il più forte» ciclista di sempre. Ecco io preferirei parafrasare l’affermazione di Goddet per dire che se il tour è la più grande corsa a tappe del mondo, il giro è senza dubbio la corsa più bella e più forte.

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