Gaspare Russo: dopo la sentenza il Crescent finirà come il Fuenti, a Salerno bisogna insistere sulla risorsa mare e non sui mega progetti.

Aldo Bianchini
SALERNO – Nuovo appuntamento con l’avvocato Gaspare Russo, nel suo mitico studio di Via San Giovanni Bosco a Salerno, per invogliare l’ex sindaco di Salerno, ex Presidente della Regione Campania ed ex Presidente della Camera di Commercio di Salerno all’ennesima riflessione su fatti e personaggi di oggi.
Questa volta parliamo di un’opera pubblica (si fa per dire !!) di una certa importanza ed imponenza il CRESCENT.
== Presidente, dopo la sentenza di assoluzione di tutti gli imputati, il Crescent può ritenersi salvo ?
• Domanda intrigante. Io penso che, come già ho detto altre volte, il Crescent salernitano ha un destino segnato.
== Cosa intende dire ?
• Penso che farà la fine del Fuenti. Oggi tanto più che a dettare l’agenda è il Mov. 5 Stelle. Non bisogna dimenticare che la demolizione del Crescent è stato ed è uno dei cavalli di battaglia del movimento. Detto in parole povere il Crescent salernitano penso che non abbia futuro.
== Quindi la battaglia continuerà in tutte le sedi ?
• La battaglia è in corso in un contesto giuridico e politico profondamente cambiato a favore del Mov. 5 Stelle e degli ambientalisti, in particolare Italia Nostra.
== Presidente Lei mi lascia basito, ma io credo nella sua esperienza e capacità di lettura degli eventi. Ritorniamo al “Fronte Mare”, un argomento a Lei molto caro. Il mare è non è una risorsa per Salerno ?
• Una risorsa fondamentale.
== Lei è stato sindaco di Salerno, presidente della Camera di Commercio e Presidente della Regione; cosa ha fatto per la risorsa mare ?
• In precedenti interventi ne abbiamo già parlato. Il porto è stato ed è una parte fondamentale della storia di Salerno. Ed è di attualità ancora oggi, dopo quello che è successo a Genova in merito ai grandi viadotti che sono stati realizzati negli anni 60 e 70 e successivi. Ne ricordo alcuni che sono di stretta attualità, il Viadotto Gatto, quelli del prolungamento della statale SS/18 dall’Olivieri di Salerno allo svincolo dell’autostrada NA-SA e il grande viadotto sul Cernicchiara. Da sindaco e presidente della CCIAA ho affrontato questa problematica diverse volte. E’ una lunga storia. Nel 1972 come presidente della CCIAA affrontai le problematiche dell’organizzazione di un Centro di Servizi per la Nautica da Diporto a Salerno. Nel 1973 come sindaco portai all’esame del Consiglio Comunale un’articolata proposta per la realizzazione del porto turistico (Verbale di deliberazione n. 347 del 6.7.73).
== Dopo quel Consiglio Comunale con 38 consiglieri presenti su 50; tutti i presenti votarono per il sì, cosa successe ?
• Ci fu un’articolata discussione. Non fu una superficiale e normale valutazione sul valore della realizzazione del porto turistico, delle sue ricadute urbanistiche ed economiche sulla Città, sui provvedimenti da adottare, che avrebbero cambiato il volto dell’intero fronte mare dalla spiaggetta di Santa Teresa fino a Piazza della Concordia ed alla Foce dell’Irno.
== 38 consiglieri votarono a favore, dodici si assentarono e perché ?
• Votarono a favore i consiglieri della Democrazia Cristiana, quelli del Partito Comunista Italiano (guidati dall’on. Gaetano Di Marino), quelli del Partito Socialista Italiano. Mi piace ricordare che il compianto on. Di Marino motivò il voto favorevole del PCI affermando che si trattava di “Una scelta di politica economica in campo turistico ed in campo anche della urbanistica salernitana di grande importanza. I criteri generali di tale scelta sono accettati dal gruppo del PCI, non lo sono invece quelli particolari, in particolare la costituzione di un parcheggio nell’area che sarà reperita”.

== Presidente, dopo che cosa accadde ?
• Bisognerebbe chiederlo ai tanti sindaci che si sono succeduti dal 1975 ad oggi. La migliore risposta è stata quella del vignettista Arnaldo Amabile.
== E gli assenti ?
• Gli assenti furono dodici (Bruno Ravera, Domenico Iorio, on. Raffaele Iannuzzi detto Lino, on. Luigi Angrisani, Gaetano Colucci detto Nino, Vinccenzo Cammarota, Virgilio Cantarella, Emanuele Rotondo, Domenico Cuoco, Gaetano Rapuano, Giorgio Voria e, dulcis in fundo, l’ex sindaco Alfonso Menna); quasi tutti motivarono la loro assenza con ragioni personali e/o politiche; ma questo lo racconterò in un prossimo articolo.

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