Mario Senatore
le braccia
di aerei eroi
vestiti di luce.
Al cielo son spinte
e levano i cuori
in supremo gesto d’amore
al fratello caduto,
nell’ultima domanda d’aiuto.
Non urlo s’intende
-nell’incanto di estro sublime-
pur se il vuoto n’è groviglio di eco lontana.
L’uomo si ergeva
-nel momento funesto-
tal quale, da sempre,
nel percorso di vita:
gigante d’essenza,
di ruolo,
di scienza.
Fedele all’ippocratico impegno,
lasciò all’umanità un segno:
coraggio,
fedeltà,
amore…
Mario Senatore