Elezioni 2020: De Luca, la “lectio delucis” e le ”famiglie” salernitane

Aldo Bianchini

SALERNO – Come scrivevo nel precedente articolo, ormai siamo giunti alle battute finali. Dopo mesi e mesi di schermaglie, di accuse reciproche, di veleni e di sospetti, e di fuoco amico, il traguardo finale è ben in vista.

Ed è un traguardo che, secondo me, ridarà ancora una volta a Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania in carica, che appare sempre più l’unico vero candidato dello schieramento di centro-sinistra per la presidenza della Regione Campania nelle prossime elezioni di giungo, semmai queste ultime si dovessero tenere regolarmente.

 

Da circa trent’anni in tanti sostengono, me compreso, che De Luca ha con se lo zoccolo duro della buona sorte che emerge con forza ogni qualvolta il suo indiscusso dominio politico-amministrativo sembra essere messo in discussione; questa volta la mano invisibile gli viene dall’attuale situazione di emergenza sanitaria che non solo potrebbe far slittare le elezioni ma potrebbe ridare al kaimano quello smalto decisionale tanto apprezzato dalla gente comune; insomma fra qualche mese potremmo trovarci con un De Luca ancora più amato dalla gente per probabili future decisioni emergenziali che solo lui sa e può prendere in assoluta autonomia.

 

Nel merito mi è piaciuto molto un commento whatsapp fatto da Margaret Cittadino (storica sindacalista della sanità salernitana) che in calce al mio precedente articolo del 9 marzo 2020 ha scritto: “Penso proprio di si. Col Covid 19 De Luca, a mio parere, non ha confronti”. Questo dovrebbe far ben capire qual è lo stato della situazione pre-elettorale il cui percorso, volente o nolente, sarà fortemente condizionato dal Coronavirus.

Mi è piaciuto anche l’intervento televisivo nazionale nella trasmissione di Lucia Annunziata, giovedi 5 marzo su Rai/3, nel corso della quale De Luca si è confrontato con i governatori della Liguria Giovanni Toti, con quello della Sicilia Sebastiano Musumeci (detto Nello) e con il ministro Francesco Boccia in studio; questi ultimi a testa quasi bassa hanno seguito con attenzione la “Lectio Delucis” impartita da un kaimano che ha dimostrato ancora una volta di saper gestire e manipolare i mezzi d’informazione a suo piacimento. Se a questo poi si aggiunge l’assist gratuitamente offertogli dall’Annunziata, in merito al fatto che molti lavori pubblici si fermano per questioni giudiziarie, la torta è bella e pronta con un Vincenzo assolutamente protagonista: “Bisogna cancellare l’abuso d’ufficio, ci vuole un secondo”; e come dargli torto.

Ma mi è piaciuta anche la performance di martedì 10 marzo quando nel corso della trasmissione “Carta Bianca” di Bianca Berlinguer ha semplicemente stracciato gli altri ospiti (governatrice della Calabria Jole Santelli, il governatore della Puglia Michele Emiliano e quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga) per spiegare (come aveva già fatto con l’Annunziata) si fa a risanare la sanità e rilanciarla a livelli di interesse nazionale, e perché in tema di coronavirus bisogna adottare misure più stringenti.

La cosa, però, più interessante riguarda il governatore Vincenzo De Luca proiettato già nel futuro prossimo prima di tutti gli altri e sempre con una padronanza assoluta delle strategie politiche.

Sembra, anche se la cosa è tutta ancora da verificare, che il nostro governatore si sia segretamente incontrato con gli altri due big della politica salernitana, Alfonso Andria e Carmelo Conte, per programmare non solo la strategia elettorale regionale ma anche le future ripartizioni del potere amministrativo e istituzionale dirette a governare il Comune e la Provincia di Salerno.

Insomma nell’immediato futuro dovrebbe esserci il pieno e incondizionato appoggio di Andria e Conte per le Regionali di giugno e successivamente una risistemazione complessiva sia per la carica di sindaco al Comune capoluogo e di Presidente della Provincia nell’ottica del salvataggio dei giovani rampolli delle tre grandi famiglie politiche: De Luca, Andria e Conte.

Senza questa fatale congiuntura di intenti, difficilmente potrebbero essere spiegate le ormai continue affermazioni pro De Luca degli altri due, Andria già presidente della provincia, senatore e europarlamentare, e Conte già parlamentare e ministro delle aree urbane.

Questo il quadro politico che al momento sembra essere stato consolidato sufficientemente e in grado di resistere alle pressioni ed alle infiltrazioni per un nuovo rilancio di quello che passerà alla storia come il “sistema politico di potere deluchiano”.

 

E tutti gli altri ? alla finestra, ovviamente, per assistere all’azione forte e costruttiva degli unici e veri big della politica dell’intera provincia di Salerno.

 

 

 

 

 

 

 

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