FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO RISCHIO DI INSUFFICIENZA RENALE ACUTA PER USO DI FARMACI

da Dr Alberto Di Muria

 

 

 

 

 

 

 

 

Padula- L’insufficienza renale acuta è una sindrome clinica caratterizzata da una rapida riduzione della funzionalità renale, con calo della velocità di filtrazione glomerulare che determina aumento dell’azotemia, uremia, creatininemia, oliguria, cioè scarsa produzione di urina, alterazioni elettrolitiche e dell’equilibrio acido-base.

La perdita della funzionalità renale è evidenziabile con la misurazione della creatinina nel siero. La creatinina è un prodotto di rifiuto sintetizzato dall’organismo durante il metabolismo della creatina. In ogni individuo il ritmo di produzione della creatinina è pressoché costante. Una volta prodotta, la creatinina viene eliminata con le urine. Dal momento che tutta la creatinina filtrata dal glomerulo viene completamente escreta, il suo livello nelle urine costituisce un indice della funzionalità renale: se questo è troppo basso significa che l’attività filtrante del rene è compromessa e si avrà un aumento della concentrazione di creatinina nel sangue.

Comunque l’insufficienza renale acuta è una sindrome molto seria che può essere dovuta a diverse cause.

Anche le reazioni avverse ai farmaci possono rappresentare una causa importante di danno renale acuto. Sebbene questo danno sia correlato comunemente all’uso di singole classi di farmaci, quali antiretrovirali, aminoglicosidi e FANS, poco si sa circa gli effetti di interazioni farmaco-farmaco su di esso.

Ad esempio si pensa che l’uso di diuretici, ACE-inibitori o sartani in concomitanza a FANS può aumentare il rischio di danno renale acuto, in quanto ciascuno di questi farmaci ha il potenziale per influenzare la funzionalità renale attraverso diversi meccanismi: l’uso di diuretici può portare a ipovolemia; gli ACE-inibitori/sartani causano una riduzione emodinamica nella velocità di filtrazione glomerulare; i FANS causano inibizione della sintesi di prostaciclina che porta a vasocostrizione dell’arteriola renale afferente. Per questo è stato condotto un ampio studio specifico.

Si tratta di uno studio di coorte retrospettivo che ha reclutato 487.372 i pazienti; sono stati seguiti per una media di 5,9 anni e sono stati identificati 2.215 casi di danno renale acuto durante il follow-up.

Nel complesso, l’uso di una doppia terapia di combinazione di un diuretico o un ACE-inibitore o un sartano con i FANS non è risultato associato ad un aumentato tasso di danno renale acuto. Ma l’uso corrente di una tripla terapia di combinazione è risultato associato ad un tasso del 31% in più di danno renale acuto.
Le conclusioni alle quali sono giunti i ricercatori sono che l’uso di diuretici e/o ACE-inibitori o sartani in concomitanza a FANS è associato ad un aumentato rischio di danno renale acuto. Il rischio è maggiore all’inizio del trattamento.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *