FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO ANCHE LE SIGARETTE ELETTRONICHE POSSONO FAR DANNI

da DOtt. Alberto Di Muria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padula-Con il nome di sigaretta elettronica, spesso abbreviata in e-cig dall’inglese, si intende un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina, che raggiunge l’apparato respiratorio senza che ci sia combustione del tabacco e i danni a essa correlati. Nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta, per la quale è stato coniato il neologismo “svapare”, fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l’organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un’esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.

Le e-cig contengono una quantità variabile di nicotina, in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti. Alcuni modelli non contengono nicotina, ma solo un vapore aromatizzato. Secondo il Rapporto annuale sul fumo dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi circa due milioni di italiani fanno un uso occasionale o regolare di sigarette elettroniche.

In effetti, la sigaretta elettronica può essere utile per controllare la dipendenza da nicotina dei fumatori, perché permette di evitare il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo di pipa, sigari e sigarette, esponendo a rischi più limitati. Però, diversi studi hanno segnalato nel vapore prodotto dalle sigarette elettroniche la presenza di sostanze potenzialmente dannose. Il glicole propilenico è usato da tempo, ed è considerato generalmente sicuro, anche se alcuni studi indicano che l’inalazione prolungata può̀ dare origine a irritazione delle vie aeree, tosse e in casi molto rari asma e riniti.

Ora una lettera al New England Journal of Medicine, scritta da cinque ricercatori della Portland State University, riporta l’attenzione sulla sicurezza delle sigarette elettroniche e in particolare sulla formazione di formaldeide. Infatti, durante il processo di vaping delle sigarette elettroniche si formano degli emiacetali contenenti formaldeide, un prodotto noto di degradazione del glicole propilenico.

Non è noto quale sia il comportamento degli agenti rilascianti la formaldeide nelle vie respiratorie, ma è noto che la formaldeide è posta dallo IARC di Lione, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene.

Negli esperimenti condotti oltreoceano si è calcolato che un utilizzatore di sigarette elettroniche che “vaporizza” a una velocità di 3 ml al giorno potrebbe inalare circa 15 mg di formaldeide al giorno. A confronto, una sigaretta tradizionale in media ne rilascia circa 3 mg per un pacchetto di 20 sigarette. Pertanto, l’uso della sigaretta elettronica a lungo termine potrebbe essere associato a un significativo rischio incrementale di cancro durante la vita.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *