Ciak, così non si gira

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

Altro che buongiorno. Un salernitano che ha partecipato alla gara elettorale la scorsa mattina ha dichiarato che la città è in decesso. Poi un politico facendo eco ha precisato su questa testata che la frase é di un anonimo qualunque, proprio per confutarla come sto facendo in queste righe, anche se la citazione di prima mattina sembrava fosse essere stata “a detta sua”, data l’enfasi da “scoop” del primo quotidiano che la ha pubblicata. Centinaia di migliaia di cittadini e lavoratori, leggendo queste frasi possono mai contribuire al meglio per sé stessi e la società? Ma oramai si è capito, la colpa è pure dei media. Può un giornalismo vetero-sensazionalista ancora approfittare della prima frase detta al mattino secondo un umore nuvoloso autunnale? Per poi favorire chi, o anzi, per danneggiare la giornata di chi, se non dei suoi concittadini? O l’irresponsabile titolo della notizia deve in qualche modo far salvare le gengive di un lupo cattivo di altra città che abbia in antipatia le nostre sorti e che vive di livore avverso  come una bestia classificabile tra le più abiette? Queste notizie muoiono prima di quello che diffondono, se almeno dopo tanto tempo riescano a capire anche il danno arrecato. Una class action e altre associazioni potrebbero intervenire contro questo terrorismo psicologico perpetuato da attori fuori moda in mancanza di cast. Se pure avesse ragione il becchino di turno, perché si tratta di qualunquismo negativo fritto e rifritto manco a trovarlo negli aforismi partenopei, dobbiamo aspettare la prossima Pasqua per smentirlo dolcemente con cioccolato fondente finissimo in pasticceria? Nel frattempo poiché siamo protesi al Natale invece, è meglio fare i bravi perché la befana già sta scegliendo le nuove mazze. Se si devono ripetere le lamentele dei cittadini in difficoltà bisogna aggiustare il tiro delle frasi popolane o abitudinarie, altrimenti si peggiora la situazione, si amplifica il malcontento e si ottiene un effetto invece di un altro.

 

 

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