IL SISTEMA: la magistratura tra potere e dignità … il “caso Russo”

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “Che nessuno lo scrive non vuol dire che non esiste”, questa la frase lapidaria che diversi lettori di questo giornale mi hanno rivolto in questi ultimi giorni, dopo l’esplosione di quello che ormai è il “caso Russo” riferito allo sfogo che l’ex magistrato Michelangelo Russo avrebbe esplicitato pubblicamente nel corso della sua lectio magistralis contro la presunta normalizzazione della comunicazione imposta dal neo assessore alla trasparenza del Comune di Salerno Claudio Tringali (anch’egli ex magistrato e coevo per periodo di attività lavorativa con Russo, spesso spalla a spalla anche se su sponde diverse).

In effetti il caso esiste ed ha già assunto una caratterizzazione parossistica se messo in rapporto al silenzio della magistratura inquirente ed all’insipienza della minoranza di sinistra che come la destra vorrebbe opporsi alla reiterazione del “sistema di potere politico deluchiano” che governa la città ufficiosamente dal 22 maggio 1993 e ufficialmente dal 5 dicembre dello stesso anno. Ma ancora più parossistico ed inquietante se messo in rapporto al “sistema stampa locale” che, pur di non riprendere la notizia dal quotidiano online “leCronache”, ha nicchiato e fatto finta di niente.

Difatti il predetto quotidiano ha diffuso non solo la notizia della lezione di Russo ospitando nel contempo un  articolo dello stesso ex procuratore, ma ha finanche pubblicato un duro e coraggioso attacco da parte del consigliere comunale Roberto Celano (l’unico politico che si è mosso), riproducendo addirittura alcune frasi che l’ex potente pm avrebbe pronunciato in merito ad un appoggio-consenso (anch’esso presunto) nei confronti dell’allora nascente Vincenzo De Luca per contrastare il malcostume creato dal precedente “sistema di potere politico contiano”; frasi come: “ … relazioni importanti di una magistratura vicina all’operato di De Luca tanto da ritenere le azioni dell’attuale governatore della Campania messe in atto per il bene della città … ”. Per passare, poi, alla netta e doverosa contestazione di alcune affermazioni, sulle quali sarebbe opportuna una indagine seria, del tipo: “ … un ex sindaco che ha colonizzato Salerno con delle cambiali bianche, in qualche modo anche la magistratura credeva nella sua azione, pensavano lo facesse per il bene della città ma è finita l’epoca della non criticabilità della magistratura … “.

A parte il fatto che pur se si è stati magistrati nessuno è autorizzato ad esprimersi in questo modo; e ammesso che siano tutte vere le affermazioni lette il caso diventa gravissimo perché è stato proprio lui, Michelangelo Russo, negli anni cruciali della tangentopoli a contribuire (verosimilmente in maniera non voluta e neppure scelta) al massacro giudiziario del “sistema contiano” a tutto vantaggio del “sistema deluchiano”, sistemi che in definitiva molto simili sono.

Non so quanto peso abbiano potuto avere i due magistrati oggi ai vertici cittadini (Tringali come capo della maggioranza e Russo come capo dell’opposizione) nell’epoca cruciale di tangentopoli che determinò il cambio di sistema; so per certo che in quel caso il “sistema magistratura – politica” si avvalse sicuramente della connivenza del “sistema stampa locale” in un coacervo di sistemi da capogiro.

Per oggi mi fermo non senza ricordare a tutti, anche a Russo e Tringali, che nel dicembre ’93 esisteva il periodico mensile “il giornalibro sud – fatti e personaggi oltre la notizia” (ed. Europrint, direttore Pietro Ferraioli, giornalisti Clodomiro Tarsia e Luciano Pignataro, foto di Giovanni Liguori) che spalleggiava spudoratamente l’azione travolgente della magistratura. Detto periodico nel dicembre di quell’anno pubblicò il n. 2 con un titolo ad effetto “Nella giungla dei potenti” mettendo alla sbarra i personaggi che vedete nella foto di copertina.

Di quel periodico furono editati soltanto quattro numeri in quanto la magistratura giudicante (su denuncia dell’allora sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino) ne ordinò la chiusura e il ritiro dalle edicole; ma di tutto questo avremo tempo di parlarne nei prossimi articoli.

 

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