La Corte Costituzionale ha cercato il pelo nell’uovo in tre referendum,lo ha trovato? Democraticamente la parola passa al parlamento e per i cinque quesiti sulla giustizia la matita passa al popolo sovrano.

da Pietro Cusati

 

 

 

 

 

 

 

 

La Corte Costituzionale ha bocciato  il referendum sulla responsabilità civile diretta dei magistrati e ha anche  dichiarato inammissibile il referendum sulla depenalizzazione delle sostanze stupefacenti o sulla cannabis?  Si terrà  il referendum che ha l’obiettivo di riconoscere nei consigli giudiziari il diritto di voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati. ‘’Si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali”, ha detto il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato Amato in una conferenza stampa, spiegando la bocciatura del quesito.  Sono 5  i referendum ammessi dalla Corte costituzionale in materia di giustizia. Riguardano l’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità, la limitazione delle misure cautelari, la separazione delle funzioni dei magistrati e l’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM. “.”Sono contento che il referendum sia passato così anche i cittadini potranno esprimere la propria opinione. I referendum sono sempre una prova e un esercizio di democrazia da parte dei cittadini. Sulla legge Severino noi sindaci abbiamo chiesto da sempre una modifica perché ci ritroviamo, unica figura istituzionale, ad essere sospesi per 18 mesi senza una condanna definitiva”.Ha commentato sul via libera al quesito referendario sulla legge Severino  Antonio Decaro, presidente dell’Anci. Si terrà il referendum che ha l’obiettivo di riconoscere nei consigli giudiziari il diritto di voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati. “Il referendum non era sulla cannabis, ma sulle sostanze stupefacenti. Si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali”, lo ha detto il Presidente della Consulta Giuliano Amato. Sono altri quattro i referendum ammessi dalla Corte costituzionale in materia di giustizia. Riguardano l’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità, la limitazione delle misure cautelari, la separazione delle funzioni dei magistrati e l’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM.La Corte costituzionale ha  ritenuto ammissibili i quesiti referendari: 1) Abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità. 2) Limitazione delle misure cautelari. 3) Separazione delle funzioni dei magistrati. 4) Eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM. I suddetti quesiti sono stati ritenuti ammissibili perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario. La Corte costituzionale ha dichiarato l’ammissibilità del referendum che ha come obiettivo la separazione delle carriere in magistratura. Ammissibile anche  il referendum che vuole cancellare le firme necessarie per poter presentare una candidatura alle elezioni dei consiglieri togati del Csm e via libera anche al quesito sulla custodia cautelare. Si voterà anche sulla legge Severino,ammissibile il referendum sul Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge. E’ stato  dichiarato  inammissibile il quesito  sull’eutanasia poiché “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”.

 

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