Il Consiglio dei Ministri ,dimissionario, ha approvato due decreti legislativi di attuazione della legge delega di riforma del processo civile e dell’Ufficio per il processo.

 

da Pietro Cusati

Il Governo in carica per il disbrigo degli affari correnti,ha approvato due decreti legislativi di attuazione della legge delega di riforma del processo civile e dell’Ufficio per il processo. Attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata .Tra le novità, la valorizzazione delle forme di giustizia complementare, si potenzia la mediazione anche con incentivi fiscali; la negoziazione assistita tramite avvocati viene estesa tra l’altro anche alle controversie di lavoro e si potenzia l’arbitrato. Per una semplificazione del procedimento civile, la causa deve giungere alla prima udienza già definita nelle domande, eccezioni e prove; si procede con una semplificazione della fase decisoria e tra l’altro con una stabilizzazione delle innovazioni telematiche introdotte durante l’emergenza COVID-19.Sono  molteplici gli interventi relativi all’assetto del giudizio di primo grado, con una rideterminazione in aumento della competenza del giudice di pace e con una riduzione dei casi in cui il tribunale opera in composizione collegiale. Viene introdotto  l’istituto del rinvio pregiudiziale in Cassazione, consistente nella possibilità per il giudice di merito, quando deve decidere una questione di diritto nuova, di difficile interpretazione e suscettibile di reiterazione, sulla quale ha preventivamente provocato il contraddittorio tra le parti, di sottoporre direttamente la questione alla Corte di cassazione per la risoluzione del quesito posto.La riforma introduce innovazioni significative nel settore del diritto processuale della famiglia. In attuazione dei principi assegnati dal legislatore delegante, si prevede il procedimento unitario in materia di persone, minorenni e famiglie , introducendo più tutele processuali a difesa di minori e donne vittime di violenza; si introduce un immediato coordinamento tra autorità giudiziarie civili e penali e con le forze dell’ordine.Si introduce il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, così da evitare la moltiplicazione delle controversie e introdurre, anche per il giudizio minorile regole uniformi, organiche e coerenti per una più salda garanzie dei diritti delle parti. Sono previste  norme sull’ufficio per il processo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata e per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari.Il decreto prevede una compiuta e sistematica regolamentazione dell’Ufficio per il processo, l’istituto che va a sostegno degli uffici giurisdizionali sia penali che civili; viene esteso alla Corte di cassazione e alla Procura generale presso la Corte di cassazione nonché agli uffici di merito del settore penale.L’estensione e potenziamento dell’Ufficio per il processo incrementano l’efficacia del lavoro degli uffici giudiziari e dell’amministrazione nel suo complesso e contribuiscono a rendere effettive le riforme di carattere processuale, attraverso misure organizzative idonee ad abbattere il carico e l’arretrato giudiziario, in linea con gli obiettivi del PNRR.

 

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