SEV SPA LUCE E GAS – SIG. PRESIDENTE, PER FAVORE, CI DICA COSA E’ IL PFOR

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – L’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia, e i timori di ulteriori criticità conseguenti alle tensioni in atto nei mercati internazionali, hanno indotto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ex Antitrust, e l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ad intervenire a tutela dei consumatori nel rispetto di quanto disposto dal decreto Aiuti bis n. 115 del 09/08/2022. Così, con un comunicato congiunto del 13 scorso, i loro Presidenti hanno riassunto le regole per una corretta interpretazione dell’art. 3 del decreto che ha introdotto il divieto, per le aziende fornitrici di elettricità e gas, di apportare modifiche unilaterali ai contratti fino al 30 aprile del 2023 e ha dichiarato inefficaci anche i preavvisi inviati prima della sua entrata in vigore, fatte salve le modifiche già perfezionate.

A seguire, il giorno 19, l’AGCM ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti di altrettante primarie società del mercato libero per verificare la legittimità di alcune iniziative commerciali denunciate dai consumatori come possibili attività scorrette o in contrasto con la citata disposizione (fonte: Avvenire).

Le indagini hanno interessato anche il gruppo Iren, colosso nazionale a capo di numerose società locali tra le quali, per quanto di nostro interesse, c’è la SEV Spa, detenuta con una quota azionaria pari al 50% del Capitale. Come noto, noi cittadini, per il tramite del Comune e della Salerno Holding, siamo presenti con il 48,82% mentre il residuo 1,82% appartiene ad una piccola società di Bisaccia (AV) (fonte: Bilancio).

In dettaglio, l’Autorità di Garanzia ha contestato l’originario inoltro di preavvisi di scadenza delle offerte a prezzo fisso, per applicare peggiorative condizioni, e la loro successiva sostituzione con nuove comunicazioni contenenti modifiche unilaterali delle forniture (fonte: AGCM).

In effetti, risulta che la ‘nostra’ SEV abbia inoltrato, il giorno 04/08, una segnalazione di sostituzione del contratto “SEV GAS 15+10 PLUS” con il “SEV FULL ENERGY GAS PLUS” al quale è stato agganciato un bonus di € 100 da corrispondere, con gradualità, nell’arco di 30 mesi dal cambio della fornitura, previsto per il 01/12/2022. A fronte di questo ‘vantaggio’ economico, il comunicato ha precisato che il prezzo del gas “si aggiornerà al parametro PFOR determinato trimestralmente secondo la seguente formula: Pfor+0,15 €/Smc+CCR+QVD Variabile (come definite nella delibera ARERA TIVG n. 64/09 e ss.mm.ii.) e di una componente fissa a 13,25 €/mese”. Nella lettera è anche precisato che “la fatturazione dei relativi corrispettivi avverrà con cadenza mensile in deroga a quanto previsto dall’art. 4 del TIF ARERA…(pubblicato sul sito Internet www.arera.it)” (fonte: SEV).

Con successiva nota del 27/09, la Società ha annullato la nota del 04/08, a seguito dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis, e, ricordando che “è in scadenza la validità del prezzo applicato al contratto”, ha proposto l’applicazione del medesimo “SEV FULL ENERGY GAS PLUS” e dello stesso bonus, con decorrenza 01/01/2023. Il tutto, facendo salva la possibilità di passare ad altro fornitore (fonte: cit.).

Ciò premesso, il giorno 28 ultimo, l’AGCM ha reso noto di aver chiuso il monitoraggio sulle quattro società e di aver emesso una serie di provvedimenti nei loro confronti, per ‘accertate’ illegittime modifiche unilaterali, dopo aver verificato che (testuale): “nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla, persistendo per tutte, dunque, le esigenze cautelari” (fonte: AGCM).  Così, per quanto riguarda il gruppo Iren, e la SEV, l’Autorità ha dispostola sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta mantenendo, fino al 30 aprile 2023, il prezzo di fornitura applicato in data precedente al 10 agosto” con “l’obbligo di informare i consumatori, individualmente e con la stessa modalità adottata in precedenza, sull’inefficacia delle comunicazioni inviate e sulle misure cautelari” (fonte: qualenergia.it).

In verità, la materia è troppo complessa per essere anche solo commentata. Ci vuole una competenza davvero superiore. Ma, se l’AGCM, che competente è, ‘ha detto quello che ha detto’, evidentemente c’è qualcosa di non proprio conforme alla Legge a danno degli interessi dei consumatori. In ogni caso, se pure fosse, non ci sarebbero motivi per stupirsi più di tanto. Siamo tutti abituati a sottostare alle condizioni dei fornitori e a sottoscrivere clausole il più delle volte davvero incomprensibili.

Quello che, nella circostanza, potrà non stupire, ma sconcertare, è che il comportamento dichiarato ‘illegittimo’ sia stato contestato ad una ‘nostra’ partecipata, cioè ad una Società che costituisce un investimento di soldi ‘nostri’ dalla quale sarebbe giusto attendersi un trattamento trasparente, se non ‘di favore’, almeno ‘di riguardo’. Lo sconcerto, però, diviene certa indignazione se si tenta di affrontare l’alchimia del calcolo del costo del gas che richiede una conoscenza del mercato, un’abilità nella matematica e una grande dimestichezza nell’utilizzo di internet. Sono combinazioni ‘astrali’ difficilmente presenti nella stragrande maggioranza degli utenti. Per questo, se proprio vogliamo dire, la ‘scorrettezza’ commerciale denunciata dall’AGCM, accompagnata dalla concessione di un presunto bonus, sarebbe anche secondaria rispetto alla dimostrazione di una volontà contrattuale che sottopone psicologicamente chi, non solo è tenuto a pagare, ma è pure obbligato a rivolgersi a qualche scienziato per capire quello che deve pagare.

Sarebbe opportuno sia fatta chiarezza, su tutto questo, da parte del Sig. Presidente di SEV e, magari, del Sig. Presidente di Salerno Holding, che ne detiene la proprietà. Se, però, capire cosa sia il Pfor è importante, forse è più importante capire perché siano state decise politiche denunciate come illegittime e proposte condizioni incomprensibili e fuorvianti da una Società che appartiene a tutti, almeno al 48,82%. Come cittadini e comproprietari, ne avremmo diritto.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 31/10/2022

 

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