Ridurre i tempi della giustizia Italiana, la più lenta d’Europa.”Privare un giovane del futuro è una delle forme più gravi di diseguaglianza”. La pandemia ha mostrato l’inadeguatezza del sistema giustizia.

da Pietro Cusati(Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

 

 

Ridurre i  tempi della giustizia  Italiana, la più lenta d’Europa. L’efficienza della giustizia  viene valutata con due indicatori: il tempo per arrivare alla sentenza definitiva e il numero dei procedimenti pendenti, per i quali le parti in causa hanno il diritto di richiedere un’equa riparazione dallo Stato per il danno subito, comporta l’esborso di miliardi di euro l’anno per la riparazione dei danni derivanti dall’eccessiva lunghezza dei procedimenti e la fuga dall’Italia degli investitori, che non hanno un ambiente normativo certo su cui fare affidamento. E’ indispensabile ridurre i  tempi della giustizia civile perché secondo la Commissione europea la giustizia civile italiana è la più lenta d’Europa, per la durata media dei contenziosi civili e commerciali, per arrivare a una sentenza definitiva occorrono in media oltre sette  anni, il doppio dei tempi della Francia, cinque volte quelli della Germania. L’impatto economico è devastante, lentezze e inefficienze della giustizia civile costano 2,5 punti di Pil, pari a circa 40 miliardi di euro. Il diritto al giusto processo e il diritto alla difesa comprendono anche il diritto ad avere una risoluzione dei casi in tempi ragionevoli.  E’ necessario tracciare un quadro di riforme, prima tra tutte la giustizia civile, che dia idonee garanzie di conseguire gli obiettivi prefissati,in particolare su digitalizzazione, semplificazione, nuove risorse umane e strumentali, ufficio del processo. Infatti gli uffici giudiziari italiani presentano significative carenze di personale amministrativo e di magistratura togata, necessitano di interventi strutturali, di manutenzione straordinaria, anche per quello che riguarda gli impianti tecnici e di sicurezza.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *