LAVORO – PENSIONI: lavorare di più …vivere di meno

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel settembre del 1964 entrai nel mondo del lavoro, nel gennaio 2001 sono entrato, invece, in quello delle pensioni.

Conosco, quindi, abbastanza bene i due mondi che sembrano far parte dello stesso pianeta ma che allo stato pratico vivono e si dibattono in realtà molto diverse.

In sessant’anni ne ho visto di tutti i colori e soprattutto ne ho sentito di tutte le specie, una più intricata dell’altra e l’una più assurda dell’altra; ma mai, lo giuro, mi è capitato di sentire le tremende cazzate che in tanti sparano in questi giorni dia sulla carte stampata che nelle tante trasmissioni televisive di approfondimento del nulla.

Negli anni immediatamente successivi al cosiddetto “miracolo economico” (tra gli anni 60 e 70) sulla scorta di quell’immarcescibile “statuto dei lavoratori” ci avevano riempito le orecchie (per non dire altro !!) con la storiella del “lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutti” che secondo gli scienziati dell’epoca non era soltanto un motto o un modo di dire ma uno strumento reale per garantire il futuro a milioni di lavoratori e pensionati, passando per una sicurezza intelligente.

Poi ci sono state un pio di crisi economiche a livello mondiale e c’è stata, soprattutto, quella cosa chiamata “globalizzazione” che doveva risanare il mondo intero: economia, lavoro, sicurezza, pensioni, pace tra i popoli e futuro sicuro ed intoccabile.

Invece è accaduto di tutto e di più: banche fallite, economia dissestata, lavoro a termine, eccesso di morti bianche, pensioni incerte e futuro grigio.

Ecco allora spuntare sulla piazza i nuovi scienziati che, facendo leva sull’ultima scoperta fondata su una sorta di “scienza intelligente”, parlano di problema metascientifico per spiegare i problemi e risolverli.

E’ nato così l’ossimoro che in una specie di lucida follia di chi lo propaganda dovrebbe risolvere il reale problema del lavoro e delle pensioni; e come ?

E’ presto detto: lavorare di più e più a lungo per avere stipendi più alti e vivere di meno per evitare i tagli delle pensioni a chi supera l’aspettativa di vita. Insomma “lavorare di più, lavorare peggio, non lavorare tutti e vivere di meno”.

Completamente sconvolto il leitmotiv della sinistra mondiale che “voleva far lavorare di meno e meglio per lavorare tutti” che per decenni ci ha accompagnato in mille e mille spiegazioni da parte di quei filosofi del tempo.

Sinceramente da questo mondo globale mi aspettavo qualcosina in più, e non solo dalla nostra Nazione.

E v’è anche qualcuno che parla di “patente della sicurezza” nei cantieri di lavoro, oppure di “omicidio del lavoro”; veramente assurdo ed incredibile.

 

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