ALTA VELOCITA’: un sogno per la Basilicata … ma non solo

 

Aldo Bianchini

Dalla sinistra: Giacomo Rosa (pres. SVIMAR e già sindaco di Contursi), al centro il sindaco di Pompei, e sulla destra il sindaco di S. Angelo Le Fratte Michele Laurino

SALERNO – La presa di coscienza finalmente c’è stata, seppure tardiva, ma c’è stata; è c’è stata con forza da parte di un sindaco della Basilicata e di un ex sindaco della Campania (ora presidente SVIMAR) che con coraggio hanno denunciato, rispettivamente,

Parlo del sindaco di Sant’Angelo Le Fratte (PZ) Michele Laurino e dell’ex sindaco di Contursi Giacomo Rosa (attuale presidente SVIMAR – Associazione per lo Sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia); entrambi nel corso di una reunion tenutasi a Pompei, insieme al sindaco di quella città, hanno denunciato con forza le “storture di genere” del piano generale nazionale che dovrebbe portare la cosiddetta alta velocità in ogni città capoluogo del sud, ma anche nei piccoli borghi di paese e/o nelle sperdute frazioni di montagna.

Tanto c’è il PNRR, dice più di qualcuno; o almeno tutti quelli che credono che l’sino presto volerà e che ci si potrà imbarcare (anche per un viaggio sulla Luna) addirittura dalla sperduta località di Romagnano che all’epoca d’oro della tratta ferroviaria Salerno-Potenza-Taranto era soltanto un casello dove qualche carro fermava per motivi tecnici. Ma c’è anche chi nel Vallo di Diano sogna ad occhi aperti e già si vede con valigetta professionale e trolley di moda nel cuore della stazione megagalattica tra Padula e Montesano che nemmeno New York ha mai immaginato di poter realizzare.

Ebbene lla luce di questo mi permetto di rasserenare i due esponenti politici sopra citati, Michele e Giacomo, in quanto avranno modo di assistere a decine se non centinaia di “delusioni di genere”, almeno per chi già prefigura un meridione d’Italia con una rete di alta velocità da far invidia a tutto il mondo con direttrici Afragola.Napoli-Salerno, Salerno-Reggio Calabria, Salerno-Potenza-Taranto, Napoli-Bari, ecc. ecc., e con un reticolo di bretelle, deviazioni, derivazioni, utilizzo duplicato delle tratte (qualcuno pensa lla Sicignano-Lagonegro da ripristinare sui binari ad alta velocità per scopi turistici).

Per carità tutte cose belle se per davvero tutte le amministrazioni locali pensassero al bene comune; purtroppo sul PNRR c’è d tempo la corsa all’accaparramento singolo con un ragionamento di base che da decenni governa il Paese: “Ognuno cerca di arraffare per conto della propria comunità, il resto si vedrà”; ed ecco il fiore anche di piani pnrr per realizzare, ad esempio, una fioriera all’ingresso del paese. E così non si va da nessun parte.

Per il momento Michele Laurino e Giacomo Rosa possono dormire sonni tranquilli, tanto l’alta velocità (quella vera) si ferma ad Afragola dove già esiste una stazione ferroviaria megagalattica nel deserto; Napoli e Salerno di fatti hanno soltanto l’alta comodità così come sta scendendo; per l’alta velocità si vedrà, bisognerà sostituire innanzitutto i binari che devono vere un’altezza maggiore rispetto a quelli ordinari, sui quali potranno viaggiare le stesse carrozze di Freccia Rossa – Italo e Trenitalia ma  a velocità molto ridotta. Senza trascurare l’aspetto legato alla “medi oraria” che per essere sostenuta deve prevedere pochissime fermate.

Basta pensare al misto di alta velocità ed alta comodità da Salerno a Milano; ci sono soltanto le seguenti fermate: Napoli – Roma – Firenze – Bologna – Milano; e pensare che qui vorremmo le fermate dovunque, anche appunto a Romagnano (ex storico casello ferroviario, un po’ meglio di Ponte Sn Cono, ma sempre casello) che dovrebbe divenire lo snodo ferroviario più importante del mezzogiorno e, forse, d’Italia.

Soltanto fantasie riversate su progetti che servono solo a far cassa per le grandi agenzie di progettazione, fantasie necessarie ad infuocare molte campagne elettorali; il resto si vedrà come e quando arriverà; i mitici eroi romani aspettano ancora il Ponte sullo Stretto che loro volevano realizzare con le barche.

 

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