SALERNO – IL PIANO DI RIENTRO E I BUCHI DEL FORMAGGIO GRUVIERA

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

Il piano di rientro del Comune dal Disavanzo di Amministrazione di € 169,9milioni prevede, per il corrente anno, una rata pari a più del doppio di quella del 2022 che, con alcune voci di Entrata aumentate solo nel secondo semestre, dovrebbe aver consentito di assorbire € 7.615.387,45. Come sia andata, lo sapremo tra qualche mese, quando sarà disponibile il Consuntivo.

Con il 2023, quindi, si avviano appieno le azioni concordate con il Governo. Oltre all’incremento delle Entrate, il cronoprogramma prevede almeno il miglioramento dell’efficienza della struttura Comunale, con un piano di formazione per il personale, nonché l’accorpamento di uffici operativi, con nuovi processi organizzativi, entro il 30/06 prossimo.

Per approfondire il dettaglio contabile della rata, basta leggere il quadro di riepilogo che riporta i seguenti valori: 1) addizionale Irpef per € 1.682.000; 2) diritto di imbarco via mare per € 750.000; 3) accertamenti e riscossioni aggiuntive di tributi per € 952.000; 4) risparmi sulle partecipate per € 2.265.000. Sono confermate, poi, le previsioni del 2022 per IMU, € 1.500.000, per passi carrabili, € 140.000, e per la riduzione degli interessi passivi, € 1.000.000, mentre crescono gli introiti da impianti sportivi, € 250.000 (ex 200.000) e da mensa/trasporto scolastico, € 400.000 (ex 215.000), che nel 2022 hanno contribuito solo per l’ultimo quadrimestre. Sono aggiunti, a tutto questo, incassi da vendite immobiliari per € 9.650.969,62. Si arriva, così, al totale di € 18.589.969,62 che costituisce l’obiettivo irrinunciabile, cioè da realizzare comunque, anche con un ulteriore incremento dell’imposizione per compensare eventuali minori introiti (fonte: contratto, art. 4 c) pag. 4).

In verità, nello scorrere con attenzione l’elenco, non mancano le perplessità né i motivi di sconforto. Se nulla si può dire sull’addizionale Irpef e sul diritto di imbarco, perché del tutto nuove, solleva qualche perplessità il risparmio ipotizzato sulle partecipate visto che nessun atto concreto sembra sia intervenuto dopo la decisione di accorparle, neppure tutte, nell’unica Capogruppo ‘Sistemi Salerno-Holding’ (fonte: laCittà). Peraltro, se vantaggi ci dovessero essere da tale riorganizzazione, saranno probabilmente all’interno delle singole società, non a vantaggio della proprietà, a meno che non si pensi di prelevare più utili futuri, come già fatto nel 2022 per € 4,7milioni, o si decida di vendere qualche partecipata, in tutto o in parte.

Alimenta fondate perplessità anche l’apporto ipotizzato da pare degli impianti sportivi in considerazione dello stato delle strutture, in generale, e delle condizioni della Piscina Vitale, in particolare, nella quale si forma addirittura la nebbia (fonte: salernotoday). Né minori dubbi sono indotti dalla quantificazione degli incassi da alienazioni immobiliari, delle quali nulla si dice benché sia stato previsto un apporto consistente espresso fino ai centesimi decimali. Potrebbe essere il prezzo a base d’asta di ‘qualcosa’. Ma, se fosse, sarebbe comunque una scelta inusuale visto che difficilmente si riesce a realizzarlo in sede di aggiudica. E, quindi: “di cosa si tratta”? C’è da dire che le norme di contabilità dispongono di registrare l’entrata da alienazione solo al momento della stipula dell’atto, perché solo allora c’è certezza di incasso. Per questo, a meno che non ci siano trattative private (come sarebbe possibile?), il valore inserito costituisce davvero un’anomalia. E, purtroppo, prevedere un’entrata, senza una valida fonte, salvo errore, pone le premesse per il futuro incremento di altre voci a carico di tutti i cittadini in forza del contratto sottoscritto. Sarebbe un ulteriore modo per socializzare il rientro.

Per mensa e trasporto scolastico si può esprimere solo sconforto. Già lo scorso anno, molte famiglie protestarono per gli aumenti decisi in sede di aperura delle Scuole, a Settembre, per il rischio di alimentare una inaccettabile selezione psicologica nelle giovani menti dei bimbi. Dividere tra chi ha la possibilità di pranzare a scuola, perché paga, e chi deve ritornare a casa, perché non è in grado di pagare, rappresenta davvero una grave lesione sociale. Non è superfluo osservare che, proprio in questi giorni, una sentenza del TAR ha riconosciuto il diritto degli iscritti ad una Scuola della Città di portare il panierino da casa e che, verosimilmente, la decisione si estenderà a tutti gli altri Istituti (fonte: l’Ora). Piuttosto che discutere su come difendersi dalla sentenza (fonte: Cronache), l’Amministrazione farebbe bene a decidere dove risparmiare qualche euro per eliminare l’ingiustizia, almeno per le prime classi di Isee.

Così, come cittadini, c’è di che preoccuparsi. Il monitoraggio degli incassi assegnato alla Cosfel e all’Agenzia delle Entrate, chiarito nel precedente commento, non lascia dubbi sul fatto che si dovrà far crescere l’aliquota del prelievo Irpef. Con il valore massimo, si potrebbero incassare fino a circa € 7milioni in più per anno. Trattandosi di Entrate realizzabili senza particolare impegno, perché frutto di prelievo automatico sui redditi dichiarati, forse non è una possibilità, ma una certezza.

La differenza ‘abissale’ che si dice esistere tra il dire e il fare rischia di divenire ‘siderale’ tra l’ipotesi di rientro e i risultati effettivi. Ben prima del covid e di tutto il resto, una crisi di variegata origine aveva già compromesso la vitalità economica e la condizione sociale della Città riducendo fortemente gli introiti da parte dell’Amministrazione. Con queste premesse, la previsione di ‘mettere da parte’ ben € 52milioni entro la fine del 2024 appare frutto di un eccesso di ottimismo. O di altro. Ma è preferibile non pronunciarsi, su questo.

In verità, una sola cosa è chiara come il sole. Se le rate non saranno realizzate, dovranno pensarci i cittadini. Nella sussidiarietà e nella solidarietà ci sono probabilmente le motivazioni di un piano che presenta, detto in buona fede, più buchi di un formaggio gruviera. Ma, con questo si mangia, mentre con quello molti rischiano di non poterlo più fare come prima.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 11/02/2023

 

P.S.: la ricostruzione è avvenuta sulla base di notizie disponibili in rete. Si fa salvo ogni errore.

 

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