Cct: un’alternativa al classico Btp

Filippo Ispirato

Negli ultimi mesi si è sentito parlare molto di titoli di Stato grazie ai Btp Day del 28 Novembre e del 12 Dicembre dell’anno scorso. Nell’elenco dei titoli di stato la parte del leone la fanno sicuramente i BTP, i buoni del tesoro poliennale, con scadenze variabili che possono arrivare fino ai 30 anni e cedole legate ad un tasso di interesse fisso.

In un momento come questo con i tassi di interesse bassi si potrebbe facilmente essere tentati di investire gran parte del proprio patrimonio in questa tipologia di strumento finanziario che, seppur acquistato sopra la pari, può offrire dei rendimenti superiori ai tassi attuali di breve periodo, in particolar modo se si acquistano Btp a lunga scadenza.

Qual è il rischio che si corre se si investe la gran parte del proprio patrimonio in Btp? Il rischio principale si manifesta allorché i tassi di interesse cominceranno a salire, una volta intravisti i primi spiragli di uscita dalla crisi, in quanto il prezzo, ovvero il loro controvalore, comincerà a scendere; in caso di smobilizzo anticipato, prima della naturale scadenza del titolo, comporterà delle perdite in conto capitale.

Una valida alternativa in cui investire parte del proprio capitale, magari da affiancare a degli investimenti in Btp, è rappresentata da un’altra tipologia di titoli di stato i Certificati di Credito del Tesoro, in breve chiamati Cct.

I Cct sono dei titoli di stato con erogazione di cedole semestrali a tasso variabile che in questo momento possono rappresentare una buona soluzione di investimento per tre ordini di motivi:

–        hanno ad oggi un prezzo di acquisto molto basso. La sua quotazione è legata all’Euribor a sei mesi a cui va aggiunto uno spread dello 0,15% (ad esempio, se il Cct paga le cedole a Marzo devo prendere il valore dell’Euribor semestrale, supponiamo 1,6%, al quale aggiungerò un extra rendimento dello 0,15%: in questo caso la cedola finale sarà dell’1,75%)

–        le cedole sono variabili e si adeguano costantemente alle condizioni di mercato. Sono quindi consigliabili in un periodo come questo con tassi particolarmente bassi che nel medio periodo non possono far altro che salire

–        sono adatti ad un profilo di rischio prudente e sottoscrivibili da chiunque, anche via internet banking

 

In questo momento, visti i tassi di mercato particolarmente bassi, all’indomani della decisione della Banca Centrale Europea di mantenere invariato il tasso di sconto all’1%, si può ipotizzare di investire parte del proprio patrimonio in questo strumento finanziario che attualmente è sottovalutato e quotato ad un prezzo “da saldo”. E’ possibile, infatti ad oggi acquistare dei Cct a 4/5 anni ad un prezzo di 88-90 e ricevere a scadenza il titolo al prezzo di sottoscrizione, ovvero 100, guadagnando oltre che le cedole semestrali anche la differenza tra prezzo di acquisto, particolarmente basso, e prezzo di rimborso.

 

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