Salerno Calcio C1 devi credere

Fabio Gioia

Mancano poche ore alla partita della verità, mancano poche ore alla partita che ha nelle sue mani il futuro del calcio cittadino, una partita che i giocatori non possono assolutamente sbagliare. Il clima che si respira in città è simile a quello che si respirava soltanto 11 mesi fa in occasione della finale di ritorno contro il Verona, e anche lo stesso che si respirava nella partita promozione contro il Pescara. Sono cambiate molte cose rispetto a queste due partite, le cose sono cambiate
soprattutto in questi 11 mesi, dove non si è riusciti a raggiungere la serie B, si è subito il secondo fallimento nel giro di 6 anni, ma c’è stato anche un gruppo di imprenditori romani che hanno vinto un bando comunale e che in pochi mesi hanno allestito una squadra che ora lotta per ritornare subito nei professionisti, impresa che molte squadre stanno cercando ancora di
raggiungere. L’ultimo ostacolo, per arrivare al traguardo, si chiama Monterotondo, squadra che almeno sulla carta non dovrebbe riservare particolare difficoltà, ma come si è visti, in questa serie D non bisogna mai dare niente per scontato, soprattutto quando l’avversario si chiama Salerno Calcio, dove si cerca di giocare la partita della vita. Quindi meglio non fidarsi del Monterotondo, che sicuramente, gasato anche dalla cornice che i tifosi salernitani riserveranno alla partita, cercherà, soprattutto i giocatori cercheranno, di mettersi alla luce e di farsi notare. Come si è detti il pubblico sarà un’arma in più per il Salerno Calcio, e sarà una cornice da record, almeno per la categoria, che conterà circa 10 mila tifosi. Tifosi che non sono stati numerosi durante l’anno, visti anche i problemi legati al marchio, ma che saranno numerosi solo per cercare di aiutare la prima squadra cittadina a rientrare nei professionisti, perché oramai si è capito che questo è l’unico modo per far ritornare la Salernitana, ed è questo l’unico modo per continuare a sperare in un futuro roseo, in un futuro che a lungo andare potrebbe essere Storia. Quindi la cornice è fatta, manca solo il quadro, ed a dipingerlo tocca a mister Perrone con i suoi ragazzi, che non dovranno farsi prendere dal panico, forse in questo potrebbe aiutare il “Toro di Mariconda” che ha già una promozione alle spalle, la più importante, quella del ’98.

Fabio Gioia

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