Muro Lucano: Cooperazione e solidarietà, lettera aperta da una qualunque…straniera.

 

 

Barbara Filippone

PALERMO – Dopo lunga riflessione, sono stata spinta a mettere nero su bianco il mio personalissimo punto di vista in merito alla realtà di Muro Lucano che seguo da lontano con affetto e dedizione. Una cosa è certa: non credo fosse necessario parlare di ciò che accade fuori dalla mia realtà, ma credo che sia ugualmente  importante regalarvi le sensazioni e le emozioni che vivo attraverso le foto, i vostri racconti, il coinvolgimento che mi regalate con un semplice consiglio, un aiuto, la disponibilità che mi avete dimostrato nel farmi sentire una parte attiva della vostra vita: così vi racconto la visione di una straniera che segue le attività della Pro Loco Murese e in generale di Muro Lucano.

L’idea del post mi è venuta leggendo i molteplici commenti favorevoli in seguito alla Sagra della Patata, ultimo evento in ordine di calendario che ha visto proprio la Pro Loco Murese protagonista di così tanto successo. Entusiasmo finito, naturalmente, allo spegnersi delle luci…

Premesso che quando la prima volta scrissi per la Pro Loco fu per la recensione del dvd “Una foto…una storia” e già allora quel video o meglio tutte quelle foto, straordinariamente montate come un video, mi trasmisero un senso di pace e tranquillità tipici di un piccolo borgo, di un angolo di ‘Italia arroccato fra le montagne… tranquillità che manca sicuramente nelle grandi città, nella mia città.

Qui a Palermo, casa mia,  la parola volontariato assume un significato ed un valore che naturalmente viene affiancato alla sola possibilità lavorativa, ovvero volontariato=opportunità.  Poche le persone che conosco che lo fanno per pura sensibilità, per puro atto di solidarietà, nel senso stretto del termine. Sono altresì convinta che chi lo faccia in un ambito silenzioso senza luci e senza gloria, sia spesso il nodo centrale di un’organizzazione che si muove perfettamente. Eppure sono stata convinta che anche a Muro il volontariato venisse svolto solo per spirito di collaborazione, di amore verso il proprio paese. Pensavo che fosse più facile amare e valorizzare una piccola realtà, senza tornaconto alcuno, senza doppi fini…piuttosto che una metropoli dove già il solo vedersi rappresenta un problema.

Prima della Sagra, lessi commenti e commenti,  che mi costrinsero a cambiare pensiero in merito alla realtà murese … ciò significa che davvero tutto il mondo è paese … E Muro o qualunque altra piccola realtà non si differenzia da un’altra grande città, dove le alleanze e la solidarietà vanno, comunque “comprate…”

Esistono sempre i detrattori, coloro i quali godono nel frantumare il lavoro dei volontari della Pro Loco e delle diverse associazioni, che a vario titolo hanno collaborato per la promozione del territorio murese e non solo. Volontari che con dedizione a costo zero e autentico spirito di sacrificio hanno realizzato ciò che non sarebbe possibile costruire neanche dall’istituzione in loco che per varie ragioni è orientata ed occupata a risolvere altro…

Immaginazione e valorizzazione del territorio: questi i principali obiettivi di una Pro Loco. E’ unicamente lo spirito campanilistico che necessita, e che molto spesso viene additato come la vera causa di mancanza di crescita del territorio, quasi che la chiusura determini regresso, mentre in realtà non lo è. Competizione, solidarietà, spirito campanilistico rappresentano il motore che determina il lavoro di una ProLoco, forse non è molto chiaro che l’essere una semplice associazione non dà diritto alcuno a ricevere finanziamenti, sostegno economico dalle amministrazioni locali e non. Forse si potrebbe semplicemente decidere di accorparsi tutti sotto un grande albero, con i suoi tanti rami, ma tutti con una grande radice, dalla quale trarre acqua e sostanze vitali, altresì vitale respirare attraverso le foglie di quei grandi rami. Non serve avere mille associazioni, mille impegni, ognuno con obiettivi personalissimi e da primadonna. Non è così che dovrebbe funzionare. La linfa nuova dovrebbe essere rappresentata da giovani con voglia di fare, di creare, progettare, con l’aiuto competente di chi ha già avuto esperienza. Questo non determinerebbe un regime assoluto come tanti credono, ma semplicemente una collaborazione democratica con un Capo di Stato che dovrebbe essere rappresentato da un direttivo variegato e rappresentativo dei diversi interessi culturali che ogni associazione rappresenta al momento in maniera autonoma. L’idea principale è quella di un corpo costituita da 5000 anime in cui l’assenza di una soltanto, dovrebbe impedirne la sopravvivenza. Utopia o realtà? Non saprei, visto che spesso la personalità umana e la stima di se stessi superano  di gran lunga l’obiettivo primario del bene comune, nel vostro specifico della valorizzazione del territorio. Nell’auspicio che queste semplice osservazioni non abbiano leso l’orgoglio di chicchesia, vi auguro di trovare l’accordo più utile nella gestione di questo piccolo tesoro che avete fra le mani: il vostro paese, la vostra così bella terra, Muro Lucano.

Con affetto e dedizione

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