CAVA: l’Ospedale sta chiudendo

Da avv. Alfonso Senatore (pres. Ass. Città Unita)

Come volevasi dimostrare l’Ospedale, piano, piano, sta chiudendo. Scompaiono reparti e personale ed ora vanno via anche i migliori specialisti come Cremone e colmo dei colmi chiude persino il reparto di pediatria, che risulta essere tra i più eccellenti. La tecnica- politica amministrativa per la chiusura è l’asfissia che conduce alla morte per favorire l’Ospedale di Mercato San Severino.  Per motivi politici non si è avuto la forza di chiudere in un sol colpo l’Ospedale, procrastinando, con astuzia, la chiusura definitiva,con  l’assottigliamento di risorse, di personale e di specialisti trasferiti altrove. La chiusura vuol essere indolore e i nostri politici ai vertici si son fatti “stron….” O sono in mala fede. Questa è la classe politica che ci ritroviamo al governo della città ed altrove: dei traditori di Cava de’ Tirreni. Questi sono quelli che dovrebbero segnare la ripresa del nostro paese. Lungi da me ogni polemica sterile. Ormai non ci resta che piangere. Insorgiamo tutti  uniti contro questa razza di politici che ci ritroviamo, solo buoni a prendere stipendi, emolumenti , prebende varie e privilegi, di cui stranamente, e, guarda caso, non si parla più. Tutti i cittadini italiani, chi più e chi meno, hanno subito dei sacrifici inauditi, tranne loro. L’ultimo per adesso è stato l’Imu. E’ una vergogna che grida vendetta e che può bene essere attuata nel segreto delle urne, mandando a casa chi fin ad oggi non è stato capace di fare nulla, figuriamoci se è capace di  salvare il nostro Ospedale. Votate, quindi, quei partiti, (come, La Destra di Storace e cinque stelle di Grillo), che hanno nel loro programma, come primo punto, la riduzione degli  stipendi della casta e la eliminazione di tutti i privilegi che ancora, tutt’oggi, persistono e che allettano tutti quei politicanti da strapazzo che interpretano la politica non come missione e passione, ma come raggiungimento di una posizione sociale ed economica di primo piano. Alla faccia del povero Popolo Italiano che non ne può proprio più. In questo senso va recepito il messaggio del Presidente della CEI, cardinale Bagnasco il quale ha evidenziato che la politica non deve essere occasione di arricchimento personale Speriamo di non parlare al vento.

 

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