PD-Caimangate: ecco come funzionano le convenzioni e Il Mattino non fermi la Carillo.

 


 Aldo Bianchini

SALERNO – Un mio amico, coordinatore cittadino del PD in un paese tra il Cilento e il Vallo di Diano, mi ha spiegato punto su punto come ha funzionato il sistema delle convenzioni (quelle di domenica scorsa 17 novembre 2013 e quelle del 2012). Il suo è un paese che conta esattamente “90 iscritti al PD”, novanta iscritti sulla carta cioè sugli elenchi ufficiali (da accertare, poi, se tutti e novanta gli iscritti sanno di essere iscritti al Partito Democratico !!) in possesso della sezione e depositati in originale presso la segreteria provinciale di Via Manzo a Salerno. In quel paese, come negli altri, esiste un direttivo che, sempre sulla carta, si è riunito domenica 17 novembre (presenti c’erano soltanto due o tre capibastone, gli altri doverosamente assenti). Rapida la seduta, dopo una superficiale lettura dell’elenco degli iscritti sempre i due-tre capibastone decidono a chi assegnare i delegati e quanti assegnarne; gli altri componenti del direttivo, a parte che sono assenti, anche se fossero stati presenti non avrebbero contato più del due di coppe in una briscola di denari. Risultato: 7 a Renzi, 2 a Cuperlo e 1 a Civati (ammesso che il paese del mio amico avesse diritto a 10 delegati); verbalino già precompilato e tutto ok. Da qui è scaturita la grande abbuffata di delegati per Renzi che a Salerno città ha sfiorato il 97%. Ovviamente i due-tre capibastone (come ama definirli D’Alema !!) sono gli stessi che hanno gestito le primarie e le parlamentarie del 2012 tutte a favore di Bersani e le convenzioni di quest’anno dopo aver gestito anche le votazioni per il rinnovo della carica di segretario provinciale del PD che sono state plebiscitarie in favore di Nicola Landolfi. Qualcuno, tra cui anche il mio amico, sostiene che l’ordine è venuto dall’alto e che non c’è stata alcuna possibilità di libero e democratico dibattito. Tant’è; e adesso qualcuno si chiederà chi è mai questo mio amico. Ovviamente non è proprio il caso di pubblicarlo attraverso il giornale ma, ovviamente, non mi sottrarrei a svelarne le generalità soltanto se a chiedermelo fossero gli inquirenti che stanno indagando sul presunto falso tesseramento 2012 del PD. E rimaniamo in tema di tesseramento 2012 perché l’inchiesta sta avendo uno sviluppo inatteso con il coinvolgimento addirittura dell’ex segretario del PD Pierluigi Bersani; ma non c’è da meravigliarsi più di tanto perché quelle tessere “in bianco” risulterebbero firmate preventivamente proprio da Bersani. Sbaglia il quotidiano “Il Mattino” ad aver relegato in posizione di retroguardia l’unica giornalista salernitana, Petronilla Carillo, che ha messo in fila tutte le altre e tutti gli altri ed è rimasta unica sulla pista giusta e non ha ceduto alla facile ricostruzione con l’inclusione nell’inchiesta della camorra e/o di un imprenditore dell’agro nocerino-sarnese; sbaglia Il Mattino, dicevo, ad aver fatto scendere in campo il corrispondente speciale Pietro Treccagnoli che della realtà salernitana non conosce nulla. In questa inchiesta, lo ribadisco ancora una volta, non c’entra né la camorra e né il fantomatico imprenditore dell’agro. La Carillo, però, non si deve distrarre con il fatterello del Crescent, quella è roba già scontata e raccontata in molte salse, seppure gravissima; l’inchiesta sul tesseramento è invece la vera inchiesta che può scuotere l’apparato di potere salernitano fin dalle sue fondamenta. Il pm Vincenzo Montemurro ha messo le mani su fatti devastanti, di gran lunga più inquietanti di quelli per i quali sta già da tempo indagando sul tesseramento del PdL con la notifica di avvisi di garanzia anche prestigiosi come quello recapitato all’on. Edmondo Cirielli. In pratica il pm Montemurro, stando alle notizie stampa, avrebbe messo le mani sul tesseramento PD del 2012 con l’acquisizione di un pacchetto di tessere in bianco ma già negli ambienti bene informati si sussurra che il noto pm non si fermerà e che cercherà di allargare la sua inchiesta anche alle primarie ed alle parlamentarie del 2012. E in questo ambito davvero l’inchiesta potrebbe fare il salto di qualità con la convocazione di alcuni personaggi politici (molto noti !!) che soprattutto dalle parlamentarie sono usciti con le ossa non rotte ma fracassate. Dico questo perché, vi ricordo, il mio amico (coordinatore PD di un paese tra il Cilento e il Vallo di Diano) sostiene che non solo per il tesseramento 2012 ma anche per le primarie e le parlamentarie dello scorso anno sono state usate le stesse tecniche ad opera di pochi e ben individuabili capibastone.

One thought on “PD-Caimangate: ecco come funzionano le convenzioni e Il Mattino non fermi la Carillo.

  1. Bene! (Anzi, male!)
    Male per la gravità del fatto (e meno male che c’è ancora chi lo evidenzia e lo deplora) ma sarebbe (o è) ancora peggio se tutto, poi, finisce “a tarallucci e vino”.
    Tutti blaterano che c’è fame di chiarezza e di moralità: Questa è una delle occasioni per dimostrare coerenza con i buoni propositi…
    Intanto, BRAVO BIANCHINI, BRAVA CARILLO.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *