Sanza. Il PD cambia faccia

 

Antonio Citera

 SANZA – In un Centro Polifunzionale gremito in ogni ordine di posto, si è tenuta domenica sera a Sanza, l’Assemblea cittadina del Partito Democratico. Non un semplice incontro tra simpatizzanti e iscritti, ma un vero è proprio avvicendamento di ruoli tra il vecchio e il nuovo, un cambio generazionale che almeno a Sanza si è finalmente concretizzato. Le ultime elezioni del direttivo cittadino, hanno eletto alla carica di Segretario il giovane Francesco De Masi, 30enne esperto in informatica che, sa il fatto suo e, politicamente parlando, ha le idee molto chiare. Deciso a un cambio di rotta, De Masi, lo ha già dimostrato nel corso dell’assemblea, mettendo in risalto le sue doti comunicative e il suo linguaggio semplice ma incisivo. Al tavolo della presidenza insieme a lui altri due giovani, Antonio Laveglia e Lanzieri Sabino, poco più che diciottenni , fautori di numerose battaglie sociali con la loro Associazione “Avanti Giovani”, un gruppo emergente che vuole riprendere in mano il proprio futuro.  Un PD nuovo quindi, “diverso”, con un direttivo giovane e grintoso, con prospettive che vanno oltre quel politichese visto e rivisto, una boccata d’aria nella fitta e viziata piattaforma della politica che da tempo ormai ha perso la sua lucidità e il suo senso etico al cospetto di un’azione servile e intrisa di macchinazione. Icona di quel Vallo di Diano che, visto, sia da sinistra che da destra, passando dal centro, ha disprezzato quei valori che i nostri avi ci hanno lasciato, quei diritti che la legge ci garantisce, quella dignità che il popolo grida a gran voce. Un passaggio storico delicato che vede i Democrat in crisi, una mancanza di identità e di valori amplificata da una gestione intrisa di misticismo, pilotata all’inverosimile e spietatamente cinica. Un’era in cui vige la regola delle parole che spesso sono accompagnate da promesse clientelari che fungono da paracolpi a coloro i quali, senza pietà si  proclamano rappresentanti del popolo. Da Sanza una nuova scommessa dunque, decentrata e autonoma, fuori dai correntismi arroganti e asfissianti. Un rinnovamento voluto, studiato e messo sul tavolo, un PD diverso, che si distacca  dai luoghi comuni e, pronto a combattere per il ripristino di quei valori rubati nel tempo.

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