Le mafie nella quotidianità e nelle pellicole cinematografiche

 

BENEVENTO – In Piazza Cardinal Pacca, si è tenuto un pertinente confronto tra magistrati, un sociologo ed attori, dal titolo:”Le mafie, tra realtà e rappresentazione”, moderato dalla giornalista Angela Calvini, inviata per gli spettacoli dal quotidiano Avvenire.

Sul palco seduti sulle sedie rosse a sinistra Federico Cafiero De Raho, procuratore antimafia ed antiterrorismo, Gian Maria Fara, presidente Eurispes, Giovanni Tartaglia Polcini, magistrato e consigliere giuridico MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), a sinistra hanno preso posto Michele Placido, attore e regista, gli interpreti della spietata rappresentazione, Francesco Montinari, Giacomo Ferrara, che nelle pellicole e nelle serie televisive raccontano il mondo delle cosche, le dinamiche perverse, i traffici illeciti, la feroce lotta senza quartiere per conquistare il predominio delle piazze della droga, per inserirsi nelle rotte delle armi con i suoi mercati illegali. L’attrice Cristina Dell’Anna, la nota Patrizia Santoro di Gomorra, è intervenuta al dibattito in videoconferenza.

Qual è la linea di demarcazione tra la realtà e la rappresentazione?

Le piste di riflessioni sono state molteplici, per analizzare i fenomeni mafiosi, le strategie delle cosche e delle organizzazioni criminali, che devastano il territorio, lo depredano delle bellezze naturali, lo rendono insalubre per le contaminazioni, causate da scorie radioattive, spettro di morte.

Il procuratore De Raho, ha sottolineato che: “A volte la rappresentazione scenica puó sembrare esagerata ma non è vero, perché la realtà è ancora peggio”. Egli ancora ha rimarcato:” Il nemico è un soggetto ambizioso, cerca nelle sofferenze della gente. La libertà è la più grande ricchezza”.

Il sociologo Fara, invece, ha posto l’accento sul ruolo del cinema nella narrazione, nel mandare sul grande schermo la questione mafia, nonché esso informa i telespettatori, inducendoli ad analizzare le infiltrazioni delle cosche nella società.

Il presidente dell’Eurispes ha rimarcato che:”Chi fa il cinema o la tv deve essere un educatore al bene ed alla legalità”. Egli ha ricordato il romanzo “Il giorno della civetta”, di Leonardo Sciascia, pubblicato nel ’61, per la prima volta dalla casa edizione Einaudi, entrato nella grande filmografia, volta a conoscere la Sicilia e la sua coltre di umiltà, diretto da Damiano Damiani.

Michele Placido è stato in mattinata a Napoli, per individuare set cinematografici, è infastidito per il gel che messo più volte nelle mani per le norme anticovid. Il grande pubblica lo ricorda nel ruolo del commissario Cattani, “La Piovra”, che ha registrato share molto alti. La prima serie televisiva, risalente al 1984, è diretta da Damiani. Il regista di Ascoli Satriano afferma:”Si è parlato di cupola mafiosa, che nessuno conosceva, svelava la convivenza tra la società borghese e la malavita”.

Il magistrato Giovanni Tartaglia Polcini ribatte:”La mafia è cambiata, s’infiltra nella società, nelle istituzioni, nell’economia, nella politica”. Montinari precisa:”Gli attori entrano nei personaggi, non per essere un esempio negativo, ma per narrare una storia”.

Giacomo Ferrara, attore emergente, interprete di Spadino, in Suburra, ha raccontato il pericolo della malavita: “Sullo schermo mostro una realtà, una parte, che si mimetizza nel sociale, che si confonde”. E’stato trattato il tema del coraggio, per invertire la tendenza, ma soprattutto per cambiare la storia ed annientare le organizzazioni criminali.

Placido ha letto una frase di Siani: “La paura è umana, ma combattetela con il coraggio”. Il procuratore De Raho, a tal proposito ha detto:”La paura si vince giorno dopo giorno”, mentre Fara ha citato Manzoni:” Uno il coraggio se non c’è l’ha, se non se puó dare”. Il magistrato Tartaglia Polcini ha esaltato:” Il coraggio di Giovanni Falconi e Paolo Borsellino, esempi da emulare”.

Al termine Giacomo Ferrara è stato premiato (migliore attore emergente) da Giovanni Tartaglia Polcini, mentre Francesco Montinari ha ricevuto il riconoscimento (migliore interpretazione serie italiana). Il Premio alla Carriera è stato assegnato a Michele Placido, dal procuratore antimafia De Raho. Egli ha salutato il pubblico, dicendo:”Grazie Benevento”.

NICOLA MASTROCINQUE

 

 

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