Salerno: dalle Cooperative alla libertà di stampa

 

Aldo Bianchini

Il navigatore solitario della legalità "Claudio Tringali": riuscirà a riportare nella normalità il rapporto tra stampa e Comune di Salerno ? Il compito appare difficile, ma le qualità dell'ex magistrato non si discutono, almeno per quanto riguarda l'interpretazione della Carta Costituzionale.

SALERNO – Il male della nostra società si rispecchia, in genere, nella necessità di riorganizzare la vita quotidiano-istituzionale soltanto quando accadono eventi  (spiccatamente giudiziari) che mettono in discussione le regole esistenti e apparentemente consolidate, come la libertà di accesso in un Ente dei giornalisti, che nulla ha a che fare con l’art. 21 della Costituzione cui inopportunamente fanno riferimento tutti quelli che in questo momento parlano di libertà di stampa che non ha niente a che vedere con un disciplinare per disciplinare l’indisciplina (scusate il bisticcio di parole). Quell’articolo dice espressamente cheTutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Punto.

Ho letto in questi giorni tante fregnacce da far vergognare anche un bambino delle elementari; qualcuno parla e scrive anche di concreti “profili di incostituzionalità” del disciplinare d’accesso al Comune. Roba da far ridere i polli. Per questo, pur essendo stato duro nei suoi confronti, sono quasi costretto a schierarmi decisamente dalla parte dell’assessore Tringali, sapendo bene che almeno su come interpretare la Costituzione ne sa più di tanti improvvisati costituzionalisti.

L’unico intervento che mi è veramente piaciuto è quello che il giornalista Antonio Cortese ha scritto per questo giornale e che ora esplicito per sintesi; lo affermo perché lo condivido in pieno e non soltanto perchè lo ha scritto per questo modesto giornale online di opinione:

  • Ulteriori critiche all’amministrazione comunale sono giunte stamani per l’utilizzo dei badge per i giornalisti che si recano al municipio. Alcuni già nicchiano dichiarando che “tanto non ci vado al Comune”, altri invece cercano di impugnare diritti e garanzie da sempre legittime. La novità introdotta può sembrare assurda ma invece consente maggiore dignità ad entrambe le parti … così potranno instaurare un rapporto più professionale, ma soprattutto meno conflittuale o fazioso … Poi non è detto che il badge vìoli i diritti contestati anzi, li concretizza, li attesta a scanso di equivoci … Se poi ancora con malizia i media vogliano intendere questo provvedimento come una difesa da svariati attacchi a Fort Knox, vanno bene le parodie, le satire, le ìlari vignette e le “macchiette” forattiniane … (per leggere il teso completo basta scorrere il giornale).

Non aggiungo altro, se non l’invito “a stare zitti e sciacquarsi la bocca” per tutti quelli che oggi si oppongono alla decisione del Comune (altro discorso è quello avanzato dal consigliere Celano sulle competenze tra giunta e consiglio) di disciplinare l’accesso di tutti, compreso i giornalisti, perché proprio dalla parte di chi oggi pontifica, e si propone di governare la città, il discorso è ancora più becero. In piena campagna elettorale questo giornale rispedì velocemente al mittente una pubblicità elettorale già in pagina perché l’interessato/a (che era candidato/a sindaco/a contro Enzo Napoli) telefonò minacciosamente in redazione per dire: “L’articolo del direttore questa mattina non mi è piaciuto …”. Tutto è registrato e testimoniato.

Soloni – politicanti – ordine dei giornalisti e costituzionalisti di giornata, aprite bene gli occhi e le orecchie, questo è attacco alla libertà di stampa; questo minacciano di fare chi pensa di conquistare il potere, e di questo dobbiamo tutti preoccuparci, non del disciplinare che è cosa buona, democratica e giusta.  Ma provate a chiedere qualche notizia sulla libertà di stampa all’esperto avv. Luciano Provenza (conduttore di una nota trasmissione streeming) ed anche al neo consigliere comunale dott. Catello Lambiase (che oggi pontifica !!), ne saprete certamente di più.

 

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