Soccorso Amico: la fine di una storia … lunga e virtuosa

 

Aldo Bianchini

Dr. Pippo Satriano - ideatore e fondatore di "Soccorso Amico"

SALERNO – “Chiude Soccorso Amico, la struttura pioniera nell’emergenza sanitaria, ideata cinquant’anni fa da Pippo Satriano, diventata subito un’eccellenza, che ha operato nella rete dei soccorsi e del trasporto degli infermi. Tutto questo non sarà che un ricordo, una pagina positiva nella sanità salernitana. È infatti arrivato a conclusione il contenzioso che ha visto contrapposti Asl e Soccorso Amico. Il 3 luglio Soccorso Amico ha dovuto lasciare l’immobile dove ha operato nella sua lunga attività …”, questo l’attacco della descrizione cronachistica della vicenda “Soccorso Amico” che l’ottima Monica Trotta sul quotidiano Il Mattino (ed. 15.07.23).

Conosco benissimo Giuseppe Satriano (detto Pippo)  fin da quando il primo avamposto del “soccorso privato a sostegno del pubblico” prese vita in Via Luigi Guercio che allora era la “via in” della Salerno quasi bene;  conosco sufficientemente la vicenda scabrosa (seppure istituzionalmente corretta) che in  questi ultimi anni ha contrapposto ferocemente l’ASL contro un suo ex dipendente, cioè Satriano che a lungo è stato medico nel pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona (Ruggi); e mi sono posto subito una domanda: “Possibile che per una banale lite economica l’ASL sia stata così duramente inflessibile contro un’associazione che ha dato anche lustro alla sanità pubblica ?”.

La risposta cercherò di darla più avanti; è utile adesso rileggere cosa ha dichiarato, tra l’altro, Pippo Satriano alla giornalista de Il Mattino: “Fermarsi è stata la cosa più giusta … Non avendo più la sede non si può certo continuare da un’altra parte. Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato possibile. Non mi sono mai pentito del lavoro svolto, però non si può essere eroi ad oltranza. Tanta gente ci è stata vicino, ringraziamo tutti. Certo mi sarei aspettato dalla Asl non dico una mano tesa ma almeno un dialogo, che però purtroppo non è mai stato possibile. Non c’è stato neanche il tempo di organizzare per bene dove mettere le suppellettili che erano all’interno della struttura o il materiale sanitario. Molte cose sono state donate ad associazioni del territorio, alcune siamo stati costretti a buttarle via”.

La mano tesa non c’è stata, dice Pippo, da parte della ASL; ma lo stesso Pippo, a mio avviso, ha sempre saputo che quella mano tesa non ci sarebbe mai stata. E sapete perché ?

Semplicemente perché Satriano da operatore medico della sanità pubblica ha inventato il rapido soccorso privato strategicamente in grado addirittura di sostituirsi alla perennemente raffazzonata organizzazione del soccorso pubblico sul territorio.

In pratica l’istituzione pubblica invece di guardare a Pippo Satriano come un personaggio capace di inventare un modo più rapido, efficiente ed efficace i prestare soccorso nel mondo della squinternata sanità pubblica, lo ha visto come un avversario che affondava, tra l’altro, le sue radici nel cuore pulsante del “pronto soccorso” e, quindi, da combattere e non da coinvolgere nel sistema pubblico del soccorso.

Per decenni Satriano è stato costretto a combattere contro il fuoco amico che cercava di impallinarlo alle spalle con ricorsi e varie dicerie; ma la tenacia di Pippo ha vinto tutte le battaglie riuscendo anche a scavalcare spesso quel muro di gomma eretto dal “sistema sanitario pubblico” a protezione di interessi personalistici di bassa lega che continuano a proliferare sulla pelle di tutti noi.

Alla fine quel muro ha vinto anzi ha stravinto, e come spesso accade, anche in maniera istituzionalmente corretta ed al riparo di scossoni di qualsiasi natura.

Finisce così il grande sogno di Pippo Satriano; un sogno che negli ultimi quarant’anni aveva letteralmente elettrizzato migliaia e migliaia di volontari; un sogno che aveva anche incantato l’intero pianeta che aveva seguito con interesse i successi strepitosi di “Soccorso Amico”.

 

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